AMD è in caduta libera: licenzia e prende le distanze dai PC

AMD ha presentato risultati finanziari in rosso e ha annunciato una ristrutturazione che porterà al licenziamento del 15 percento dei dipendenti. La ricetta per sopravvivere è meno PC tradizionali e più soluzioni per per il mercato embedded, l'ultramobile, i tablet e non solo.

Avatar di Manolo De Agostini

a cura di Manolo De Agostini

AMD ha chiuso il terzo trimestre con un fatturato di 1,27 miliardi di dollari, in calo del 10% sul secondo trimestre e del 25% rispetto allo scorso anno. La perdita netta si è attestata a 157 milioni, mentre quella operativa ha toccato i 131 milioni. Numeri ampiamente annunciati (Prodotti AMD invenduti e il fatturato crolla del 10 percento) e che hanno indotto l'azienda a decidere l'ennesimo taglio della forza lavoro globale, questa volta del 15% (grossomodo 1700 dipendenti).

Alla fine del processo di ristrutturazione (che in gran parte avverrà entro la fine del 2012) AMD conta di aver tagliato notevolmente le spese operative. L'azienda indica un risparmio di 20 milioni di dollari nel quarto trimestre di quest'anno e di 190 milioni per l'intero anno 2013. L'operazione costerà ad AMD nel quarto trimestre circa 80 milioni, che andranno a infilarsi nel bilancio sotto la voce "spese di ristrutturazione". L'azienda sta inoltre mettendo a punto "un modello di business" per arrivare al pareggio dell'utile operativo sulla base di un fatturato di 1,3 miliardi entro la fine del terzo trimestre del 2013.

"I nostri sforzi di ristrutturazione sono azioni decisive che consentono ad AMD di competere in modo più efficiente e migliorare i risultati finanziari", ha dichiarato l'amministratore delegato Rory Read. "La riduzione della nostra forza lavoro è un passo difficile ma necessario per avvantaggiarci dell'eventuale ripresa del mercato e capitalizzare le opportunità di crescita per i nostri prodotti al di fuori del mercato PC tradizionale".

L'amministratore delegato di AMD, chiamato a dirigere l'azienda nell'agosto 2011, ha poi parlato del mercato nel suo complesso. "L'industria del PC sta attraversando un periodo di cambiamento davvero rilevante che sta impattando sia sull'ecosistema sia su AMD. È chiaro che i trend che sapevamo avrebbero rimodellato il settore si stanno susseguendo con maggiore velocità rispetto alle attese".

"Il risultato è che dobbiamo accelerare le nostre iniziative strategiche per avvantaggiarci di questi cambiamenti e mettere in campo un modello di business che implichi minori costi. Il nostro impegno nella ristrutturazione è pensato per semplificare il ciclo di sviluppo dei prodotti, ridurre il livello entro cui raggiungere il pareggio di bilancio e consentirci di sostenere roadmap differenziate e piani secondari", ha concluso Read.

APU per spiccare il volo

I licenziamenti sono sempre un brutto segnale, ma speriamo che siano gli ultimi e riescano a tenere a galla un'azienda che non solo è un po' nel cuore di tutti noi appassionati del mondo tecnologico, ma che nel corso degli anni ha portato sul mercato innovazione e possibilità di scelta. La nuova dirigenza di AMD, comunque, non è ancora riuscita nel corso di oltre un anno a trovare il bandolo della matassa e sicuramente in questo ha delle responsabilità ben precise, anche se Read e compagni sono davanti a un compito difficilissimo, poiché sono corsi al capezzale di un'azienda in caduta da troppo tempo.

La chiave sta nel trovare spazio nel settore dei tablet e cercare di entrare, in qualche modo, in quello degli smartphone. Da un lato l'azienda ha presentato l'APU Z-60 - ma deve fare di più - mentre dall'altro è completamente sguarnita. Vivere di solo PC, oggi, con la prospettiva che il mercato evolva accogliendo anche le soluzioni ARM nei prossimi anni, è terribilmente difficile. Rory Read sembra averlo ben presente e a margine dei risultati finanziari ha dichiarato che punta a portare AMD oltre il tradizionale mercato dei PC.

"Oggi approssimativamente l'85% del nostro business è focalizzato sulla vecchia parte PC del mercato, che è proiettata verso una crescita più lenta nel corso dei prossimi anni. Nei futuri tre anni abbiamo intenzione di portare il 40/50 percento del nostro portfolio verso mercati che mostrano una crescita più rapida, in cui le nostre proprietà intellettuali agiscano come agenti differenzianti".

Risultati terzo trimestre 2012 di AMD - dati in dollari
  Q3'2012 Q2'2012 Q3'2011
Fatturato 1,27 miliardi 1,41 miliardi 1,69 miliardi
Utile netto -157 milioni 37 milioni 97 milioni
Divisione Computing Solutions
  Q3'2012 Q2'2012 Q3'2011
Fatturato 927 milioni 1,04 miliardi 1,28 miliardi
Utile operativo -114 milioni 82 milioni 149 milioni
Divisione Grafica
  Q3'2012 Q2'2012 Q3'2011
Fatturato 342 milioni 367 milioni 403 milioni
Utile operativo 18 milioni 31 milioni 12 milioni

Read ha anche affermato che appena giunto in AMD si aspettava di avere a disposizione diversi anni per trasformare l'azienda, ma le cose si sono evolute più rapidamente del previsto e ora vede il mercato PC come un settore che difficilmente tornerà ai fasti di un tempo. Per questo l'azienda punterà con maggiore decisione sul mercato dell'ultramobile - tablet, notebook a basso consumo e sottili - quello dei server (cloud e non solo), e i core embedded. In pratica AMD ha intenzione di rendere il design delle APU parte più centrale della propria azione, aprendosi anche a partnership con altre aziende per mettere a frutto le proprie competenze.

I numeri di questo trimestre parlano purtroppo molto chiaro, e vedono un margine lordo del 31%, quando ad esempio Intel ha toccato il 63,3% (Intel sente un po' la crisi e aspetta il salvatore Windows 8). Un dato in calo rispetto al precedente trimestre, e che è da imputare a 100 milioni di svalutazione dell'inventario riguardante le APU Llano della serie A e a una domanda più fiacca delle attese. Questi due fattori, a loro volta, hanno contribuito a ridurre il prezzo medio di vendita dei microprocessori e a ridurre l'uso degli impianti di produzione. AMD ha fatto inoltre segnare un calo anche per quanto riguarda la liquidità, pari a 1,48 miliardi di dollari alla fine del trimestre.

La divisione Computing Solutions, quella dei processori e delle APU, ha visto il fatturato calare dell'11 percento (a 927 milioni di dollari) sul secondo trimestre e del 28 percento su base annua. La domanda da parte dei consumatori si è contratta, e questo ha ridotto gli ordini e il prezzo medio dei prodotti. Il comparto ha fatto quindi segnare una perdita operativa di 114 milioni di dollari, rispetto all'utile operativo di 82 milioni della precedente trimestrale e a quello di 149 milioni dell'anno passato.

Per quanto riguarda il settore grafico, il fatturato è sceso del 7 percento (a 342 milioni di dollari) sul secondo trimestre e del 15 percento su base annua. A  influenzare l'andamento le vendite agli OEM in netto calo, a cui però hanno fatto da leggerissimo contraltare le vendite sul canale, cioè a distributori e negozi. La divisione ha comunque raggiunto un utile operativo di 18 milioni di dollari, in calo rispetto ai 31 milioni del secondo trimestre e ai 12 milioni dell'anno passato. Il prezzo medio di vendita delle GPU è cresciuto sia sulla precedente trimestrale che sullo stesso periodo del 2011.

Le previsioni di AMD per il quarto trimestre fiscale indicano un calo del fatturato del 9 percento (con un margine di più o meno il 4 percento) rispetto al trimestre in esame.