Nonostante un trimestre piuttosto infausto, AMD è riuscita ugualmente a guadagnare quote di mercato, portandosi al 27,7% di quello dei processori x86, ben il 7% in più rispetto allo scorso anno. Stando a Dean McCarron di Mercury, Intel ha sofferto di più in quanto ha esaurito le scorte di CPU in eccesso prodotte negli scorsi mesi. AMD non solo è riuscita a conquistare nuove quote del mercato desktop, ma anche di quello notebook, dove ha raggiunto il 22,5%, e quello dei server (11,6%).
Pur considerando che c’è stato un calo generale, sono stati ugualmente raggiunti risultati davvero ragguardevoli. McCarron di Mercury ha dichiarato, a tal proposito:
Nonostante la flessione, il mercato ha registrato diversi record, tra cui i massimi storici per quanto riguarda il fatturato dei processori per server, le unità e il fatturato IoT/semi-custom e un nuovo record per i prezzi medi di vendita delle CPU client combinate (desktop e notebook).La diminuzione delle spedizioni di CPU entry-level a basso prezzo e la forte accelerazione dei nuovi processori mobile (CPU Alder Lake per Intel e core CPU Barcelo e Rembrandt per AMD) hanno portato a prezzi delle CPU mobile molto più alti, contribuendo a stabilire il record dei prezzi medi di vendita delle CPU client (combinando desktop e notebook) di 138 dollari.
Per quanto riguarda il mercato ARM, che ora più contare sull’arrivo di un colosso come Apple nel mondo dei computer consumer (e non solo), McDarron ha affermato:
La nostra stima della quota di PC ARM (compresi i Chromebook e i Mac basati su M1 di Apple) è dell'11,3%, in aumento rispetto al 10,3% dello scorso trimestre e appena il doppio rispetto al 5,9% di un anno fa. Sebbene il settore Mac di Apple sia diminuito nel primo trimestre, la flessione è stata lieve rispetto al mercato dei PC X86.
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