AMD Mullins e Beema con core Puma+, si punta ai tablet

AMD ha svelato le nuove APU Mullins e Beema per il settore mobile, dai notebook ultrasottili ai tablet. Nuova architettura Puma+, consumi minori e frequenze nettamente superiori per i successori di Temash e Kabini.

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a cura di Manolo De Agostini

Da Temash e Kabini a Mullins e Beema. AMD ha presentato due nuove APU x86, realizzate con processo produttivo a 28 nanometri, destinate alla fascia bassa del mercato mobile, tablet compresi. La prima novità rispetto ai predecessori riguarda la parte x86, basata su architettura Puma+.

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Caratteristica dei core è la frequenza nettamente superiore alle unità Jaguar (fino al 50% in più) che costituiscono Temash e Kabini, e lo stesso vale per le unità grafiche, pur mantenendo un TDP più contenuto. AMD è riuscita a ottenere questa contrazione della richiesta energetica - 20% di media - lavorando su due aspetti: l'architettura (gestione dinamica dell'energia, maggiore integrazione, ottimizzazioni) e il processo produttivo, che pur rimanendo a 28 nanometri ha subito diverse revisioni nell'ultimo anno.

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Per quanto riguarda l'architettura, vale la pena citare anche il lavoro sull'interfaccia display, con l'uso di una voltage-mode logic (VML) che ha permesso una riduzione stimata di 200 mW con l'uso di schermi ad alta risoluzione, ormai sempre più comuni. Sembra poco, ma data l'importanza dello schermo nei dispositivi moderni anche il minimo miglioramento è tutt'altro che banale. I core x86 sono affiancati da una migliore soluzione grafica, sempre basata su architettura Graphics Core Next come i predecessori e da un chip ARM Cortex-A5 dedicato alla sicurezza.

Quest'ultimo, chiamato dall'azienda Platform Security Processor (PSP), rappresenta un sistema di sicurezza hardware che si completa con la parte software per assicurare il funzionamento di applicazioni sensibili in ambiente protetto. È persino dotato di un un coprocessore crittografico (RSA, SHA, ECC, AES engine, Zlib decompression, TRNG).

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Come potete vedere nella tabella qui sotto, le soluzioni Mullins guadagnano il termine "Micro" nel nome e nei consumi si parla anche di SPD, acronimo di Scenario Design Power. Si tratta della richiesta energetica tipica durante l'uso, che è differente dal TDP, che solitamente sta a indicare un dato di punta.

Modello TDP Core x86 Freq. CPU max Cache L2 Radeon Core grafici Freq. GPU Memoria
Gamma APU Beema
A6-6310 15 W 4 2.4 GHz 2 MB R4 128 800 MHz DDR3L-1866
A4-6210 15 W 4 1.8 GHz 2 MB R3 128 600 MHz DDR3L-1600
E2-6110 15 W 4 1.5 GHz 2 MB R2 128 500 MHz DDR3L-1600
E1-6010 10 W 2 1.35 GHz 1 MB R2 128 350 MHz DDR3L-1333
Gamma APU Mullins
A10 Micro-6700T 2,8 (SPD)/ 4,5 W 4 2.2 GHz 2 MB R6 128 500 MHz DDR3L-1333
A4 Micro-6400T 2,8 (SPD)/ 4,5 W 4 1.6 GHz 2 MB R3 128 350 MHz DDR3L-1333
E1 Micro-6200T 2,8 (SPD)/ 3,95 W 2 1.4 GHz 1 MB R2 128 300 MHz DDR3L-1066

Nelle seguenti slide AMD spiega il lavoro svolto per ottimizzare prestazioni e consumi, legato a stretto giro con la temperatura. L'azienda ha infatti definito che le prestazioni velocistiche delle APU, in particolare Mullins, sono legate a due valori di temperatura: quella del guscio esterno di un prodotto (verosimilmente un tablet), detta Tskin, e quella dei die all'interno dell'APU.

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Com'è prevedibile, la Tskin sotto carichi elevati può arrivare a valori oltre i quali il possessore del tablet inizia a sentire una fastidiosa sensazione sulle mani. Ed è proprio capendo come la temperatura dell'APU impatta su quella del guscio esterno che AMD ha scoperto che c'è del margine per aumentare le frequenze (Intelligent Boost) ancora di più quanto non sia possibile solo affidandosi alla temperatura del die.

In questo modo l'APU completa le operazioni in minor tempo, consumando complessivamente meno energia e garantendo più autonomia. Le spiccate virtù velocistiche di queste APU sono mostrate dai benchmark che vedete di seguito. Sono stati effettuati da AMD, ma quanto prima vi proporremo con una prova diretta. AMD ha confrontato l'A4 Micro-6400T Mullins con l'Atom Z3770 Bay Trail-T di Intel in tre test di Futuremark, dove il chip AMD esce vincente, non solo sul fronte x86 ma soprattutto grazie alla GPU integrata Graphics Core Next.

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La stessa cosa la vediamo nel confronto tra le APU A6-6310 e A4-6210 Beema con le soluzioni Intel Pentium 3556U (Haswell) e Pentium N3510 (Bay Trail-M).

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AMD ha anche fatto dei confronti diretti tra Mullins e Temash e tra Beema e Kabini. Le slide parlano da sole.

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In attesa di effettuare prove sul campo, Beema e Mullins rappresentano un'evoluzione delle precedenti soluzioni, sia dal punto di vista prestazionale che - soprattutto - quello dei consumi. Temash e Kabini non hanno trovato spazio l'anno passato, quindi è difficile valutare le due nuove proposte in ottica di mercato. Sulla carta i miglioramenti sono buoni, anche se non fanno gridare al miracolo. Trovare spazio in tablet, notebook ultrasottili e all-in-one rimane però una questione di prezzi applicati ai produttori e soprattutto di capacità manageriale da parte di AMD.

È quello che è mancato all'azienda negli ultimi anni e che l'ha relegata a comprimaria - di lusso - del mercato PC e spettatrice del mondo mobile. Beema e Mullins cambieranno le cose? Ce lo auguriamo, perché maggiore concorrenza fa solo bene al progresso tecnologico e al portafogli dei consumatori.