AMD nega le Radeon R9 Fury X alla stampa non compiacente?

Il sito britannico KitGuru lamenta che non potrà testare la Radeon R9 Fury X al debutto perché AMD gli ha negato il sample. La causa? La posizione negativa del sito sull'azienda.

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a cura di Manolo De Agostini

La storia è di quelle delicate e da trattare con cautela, ma sembra (e sottolineiamo sembra) che sul debutto della scheda video Radeon R9 Fury X penda un'ombra oscura. Ci riferiamo alla presunta scelta di AMD di non consegnare schede video per i test a determinati siti considerati non compiacenti, che in passato avrebbero parlato male dei suoi prodotti, o almeno "non abbastanza bene".

Prima di illustrarvi la vicenda è bene dire che abbiamo cercato riscontri direttamente con AMD Italia, senza ricevere un commento in tempo per la pubblicazione. Appena e se avremo la posizione dell'azienda la citeremo in un aggiornamento. Al centro della vicenda c'è il sito britannico KitGuru, ma forse anche altri.

radeon r9 fury x

Come diversi siti hi-tech, KitGuru si stava apprestando a recensire la nuova scheda video di punta con GPU Fiji in tempo per il 24 giugno, giorno che segna la fine dell'NDA (non disclosure agreement, accordo di non divulgazione). Ciò però non avverrà come riportato sul sito da Allan Zardon Campbell, caporedattore della testata.

"[…] All'inizio di questa settimana ho ricevuto una chiamata da Christine Brown, Senior Manager, EMEA Communications di AMD, la quale mi informava che l'azienda aveva ritirato il sample indirizzato a KitGuru e che non saremmo stati coinvolti affatto nel debutto della prossima settimana".

"Christine Browne mi ha informato direttamente al telefono che la ragione per cui il sample era stato ritirato era legata alla posizione negativa di KitGuru verso AMD. Ha detto che con un prodotto disponibile in quantità limitata volevano focalizzarsi nel dare i sample a pubblicazioni che erano più positive circa AMD come brand e azienda", ha aggiunto Campbell.

Il caporedattore afferma che AMD non ha effettuato rimostranze per contenuti scorretti, o chiesto di modificarne o rimuoverne alcuni. Nel suo editoriale Campbell difende la condotta e la libertà di pensiero di KitGuru e afferma che continuerà a provare a lavorare con AMD, e se non sarà possibile continuerà a lavorare con i partner dell'azienda, dai quali continua a ricevere pieno supporto.

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Da una parte la vicenda farebbe gridare a pieni polmoni un "vergogna" (e apparentemente ci sarebbero gli estremi per farlo), ma non possiamo far finta di essere un branco di verginelle: da che mondo e mondo nel settore hardware sono le aziende a scegliere a chi dare i propri prodotti da recensire al debutto, ancora di più quando magari non ci sono molti campioni a disposizione.

Lo fanno tutti, anche il diretto concorrente Nvidia. Al debutto della GTX Titan X, per esempio, non tutti hanno avuto la possibilità di testare il prodotto. Nessuno però si è sentito dire "guarda, non te la mando perché il mese scorso hai parlato male di noi". Tutt'al più ne fanno una questione di "guarda, ne ho poche e c'è da aspettare, mi spiace". Il punto qui si riassume in una parola: furbizia. Cosa che in casa AMD sembra non abbiano avuto.

Se a KitGuru avessero detto che purtroppo non c'erano abbastanza schede disponibili per la stampa, tutto si sarebbe risolto con qualche malumore. Ci sembra incredibile che AMD abbia fatto una cosa così controproducente come tirar fuori la questione dei pareri negativi. Così è andata a creare l'immagine di un'azienda contraria alla libertà d'espressione.

Sappiamo che da sempre le cose vanno così, e dopotutto queste e altre aziende sono fatte di persone. E l'uomo è di per sé imperfetto, poco incline a digerire le critiche e vendicativo, se possibile. E ogni tanto anche poco furbo, come dimostrerebbe (di nuovo) questa vicenda.