AMD Opteron 6300 con architettura Piledriver al debutto

AMD ha presentato ufficialmente gli Opteron 6300 basati su architettura Piledriver. Si tratta della nuova gamma di CPU per server e workstation. Come la precedente famiglia Opteron 6200, il socket rimane il G34.

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a cura di Manolo De Agostini

AMD ha svelato le CPU Opteron 6300 basate su architettura Piledriver, indirizzate al segmento server e workstation. L'annuncio era nell'aria e, come già in ambito desktop, AMD va a sostituire le precedenti soluzioni basate su architettura Bulldozer chiamate Opteron 6200.

Le nuove proposte della casa di Sunnyvale mantengono il socket G34, quindi i possessori di server e workstation già compatibili con la serie precedente non devono far altro che aggiornare il BIOS e inserire le nuove soluzioni. Anche il processo produttivo con il quale sono realizzate le CPU non è cambiato, ed è rimasto quello a 32 nanometri.

Come abbiamo già visto in ambito desktop, l'architettura Piledriver offre alcuni miglioramenti nelle istruzioni per ciclo di clock rispetto a Bulldozer, anche se senza raggiungere le soluzioni Intel con software poco ottimizzati per sfruttare i thread paralleli. Fortunatamente però la situazione in ambito server e workstation è diversa. Rimangono i problemi di Bulldozer, e anche il TDP dei diversi modelli è simile agli Opteron 6200: 140 watt per le proposte SE, 115 watt per le soluzioni standard e 85 watt per i modelli HE. 

La novità rispetto alle soluzioni desktop è la composizione delle CPU, che arrivano fino a sedici core, ottenuti mettendo insieme due die composti, come sempre, da diversi moduli e con la disattivazione dei core. 

Nel caso dell'Opteron 6380 abbiamo una CPU a 16 core, composta da due die al cui interno ci sono quattro moduli con due core ciascuno. Tutte le unità sono attive e abbiamo quindi la massima espressione di questa configurazione. Al contrario l'Opteron 6328 è una soluzione complessivamente dotata di otto core. Nei due die troviamo sempre quattro moduli, ma solo due di questi sono attivi, andando quindi a formare gli otto core complessivi del processore. I due die sono collegati tra loro da un collegamento HyperTransport, il bus aperto che sulle schede madre mette in comunicazione anche i vari socket, fino a un massimo di quattro nel caso delle soluzioni Opteron 6300.

Opteron 6300
Modello Core Clock Clock Turbo "all" Clock Turbo Max. Cache L2 Cache L3 TDP Prezzo

(dollari)

Opteron 6308 4 3.5 GHz - - 4 MB 16 MB 115W 501
Opteron 6320 8 2.8 GHz 3.1 GHz 3.3 GHz 8 MB 16 MB 115W 293
Opteron 6328 8 3.2 GHz 3.5 GHz 3.8 GHz 8 MB 16 MB 115W 575
Opteron 6344 12 2.6 GHz 2.9 GHz 3.2 GHz 12 MB 16 MB 115W 415
Opteron 6348 12 2.8 GHz 3.1 GHz 3.4 GHz 12 MB 16 MB 115W 575
Opteron 6366 HE 16 1.8 GHz 2.3 GHz 3.1 GHz 16 MB 16 MB 85W 575
Opteron 6376 16 2.3 GHz 2.6 GHz 3.2 GHz 16 MB 16 MB 115W 703
Opteron 6378 16 2.4 GHz 2.7 GHz 3.3 GHz 16 MB 16 MB 115W 867
Opteron 6380 16 2.5 GHz 2.8 GHz 3.4 GHz 16 MB 16 MB 115W 1088
Opteron 6386 SE 16 2.8 GHz 3.2 GHz 3.5 GHz 16 MB 16 MB 140W 1392

Come le CPU desktop, anche le proposte professionali offrono la tecnologia Turbo Core, che aumenta la frequenza se temperature a consumo lo permettono. Può quindi esserci un momento in cui tutti i core, sotto carico, operano a una frequenza superiore a quella base (stadio che nella tabella qui sopra è chiamato Turbo All), ma anche uno in cui solo alcuni core sono sfruttati e perciò hanno il margine per lavorare a frequenza sensibilmente superiore.

Adesso si attende il debutto delle soluzioni Opteron 4300, compatibili con il socket C32 e indirizzate ai sistemi a uno e due socket. La sensazione è che anche in questo l'aggiornamento della gamma sarà pressoché speculare all'attuale famiglia Opteron 4200.