AMD predilige le APU, le CPU tradizionali possono aspettare

Le APU sono al centro della strategia di AMD, più delle CPU tradizionali. L'azienda avrebbe approntato una strategia di sviluppo ben definita che prevede l'uso nelle APU di un'architettura leggermente più limitata rispetto alle CPU, in modo da assicurarsi che possano uscire prima, in volumi e senza troppi problemi.

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a cura di Manolo De Agostini

AMD potrebbe reinterpretare e adattare a suo piacimento la strategia "tick-tock" di Intel, applicandola allo sviluppo di APU e processori senza grafica integrata. Secondo X-bit labs a partire dall'architettura Piledriver l'azienda di Sunnyvale userà un approccio ben preciso nello sviluppo delle proprie APU.

In sostanza, le APU integreranno una versione "ridotta" (o leggermente più limitata) dell'architettura che farà da base alle CPU senza grafica integrata. Perciò, le prestazioni x86 delle APU saranno inferiori rispetto a quelle delle CPU, a parità di core e frequenza. 

L'analogia con il modello tick-tock di Intel, che prevede l'alternanza tra un nuovo processo produttivo e un'architettura completamente nuova, ci può stare - anche se con i dovuti distinguo. Qui non si parla di processi di produzione, ma di alternanza tra un'architettura "limitata" e una "completa".

Questo dovrebbe consentire ad AMD di far debuttare le APU (rivolte a un pubblico ampio e soprattutto anche al settore mobile) prima dei microprocessori tradizionali, e contenere le dimensioni del die in cui trovano spazio anche le unità grafiche. 

Le CPU, invece, possono uscire con più calma rispetto alle APU e presentarsi con core x86 più avanzati, compatibili con nuove istruzioni e di conseguenza dotati di maggiori prestazioni. Da notare che il termine prestazioni è del tutto non quantificabile. La differenza potrebbe infatti essere irrisoria o quantificabile, al momento la fonte non è più specifica.

"Per esempio solo la versione completa di Piledriver all'interno di Viperfish - nome in codice del prossimo progetto desktop/server successore dell'attuale Orochi - sarà in grado di eseguire numerose istruzioni e offrirà incrementi nelle istruzioni per clock (IPC)", scrive X-bit Labs. "Anche se la versione ridotta di Piledriver all'interno della APU Trinity sarà più avanzata rispetto all'architettura Bulldozer originale, si prevede che i core x86 saranno leggermente meno efficienti di quelli della versione completa di Piledriver", conclude la fonte.

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Non è chiaro se questo potrebbe avere un impatto sullo sviluppo di software, ma l'approccio sembra avere un senso logico (ne ha vendute 30 milioni sinora) e tutto sommato accettabile. Emerge, anche se agli appassionati è chiaro da tempo, che AMD punta tutto sulle APU. Le CPU come quelle della serie FX, sono marginali, utili soprattutto per avere una presenza nel mercato server sotto il marchio Opteron. Ne sapremo certamente di più durante il Financial Analyst Day di febbraio, dove AMD dovrebbe svelare una rinnovata strategia che contemplerà sicuramente anche i tablet.