AMD Radeon R9 Fury X, analisi consumi e approfondimento raffreddamento

Diamo uno sguardo più approfondito ai consumi e al funzionamento del sistema di raffreddamento della Radeon R9 Fury X.

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a cura di Igor Wallossek

Introduzione

Dopo la pubblicazione della recensione della Radeon R9 Fury X, realizzata con un sample fornito da AMD, siamo riusciti a procurarci una scheda video in vendita nei negozi, in modo da approfondire differenti aspetti relativi ai consumi della scheda. Abbiamo fatto interessanti scoperte, ma incidentalmente abbiamo voluto approfondire anche il tema della rumorosità della pompa del sistema di raffreddamento a liquido, un'imperfezione emersa sui sample dati alla stampa e sulle prime schede video messe in vendita.

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AMD afferma di aver risolto il problema con una successiva revisione, ma ormai avevamo già eseguito le prove, e reputiamo comunque il lavoro svolto di interesse. Per la serie di test di questo articolo abbiamo usato lo stesso sistema di prova adottato nella nostra recensione, ma l'abbiamo leggermente modificato. Il consumo in idle ora è stato misurato usando un sistema che ha molto software installato. L'ultima volta il sistema era totalmente pulito. Inoltre, l'interpolazione lineare è stata applicata ai dati dall'oscilloscopio e non durante l'analisi.

Il cambiamento più grande, che manterremo anche per gli articoli futuri, riguarda però il contenuto. Daremo uno sguardo ai consumi in diretta relazione alle prestazioni di gioco e lo faremo separatamente per le risoluzioni 1920x1080 e 3840x2160, dato che tra le due ci sono grandi differenze. Daremo uno sguardo anche ad alcuni giochi, e alcuni di questi li proveremo con differenti impostazioni, ad esempio con la tessellation attiva. Inoltre, aggiungeremo alcune applicazioni non correlate al gaming. Dopotutto con il PC non si gioca e basta.

Ricordate che questi test sono soltanto delle "istantanee" di specifiche applicazioni. Un benchmark che non fa parte della nostra suite probabilmente cadrà in una forbice tra il nostro dato medio e il picco registrato nel test sotto stress. Non ci sono valori assoluti, ma stime, più o meno precise, di intervalli operativi.