Che cosa non vi dicono molti test sui consumi

Recensione - Test approfondito sull'efficienza energetica delle schede grafiche Radeon.

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a cura di Tom's Hardware

Che cosa non vi dicono molti test sui consumi

Nella maggioranza delle recensioni i consumi delle schede grafiche sono misurati sotto massimo carico (generalmente si usa FurMark) e in idle. La ragione è semplice: si vuole conoscere il consumo più elevato di ogni prodotto, e rendere semplice il confronto di una scheda video con un'altra. Inoltre in quello scenario è possibile registrare anche la rumorosità massima, nel peggior caso possibile. Il consumo massimo è usato anche per determinare quale tipo di alimentatore serve per gestire una certa scheda video.

Test simili tuttavia non sempre sono affidabili al 100%. Per esempio sappiamo che AMD usa ottimizzazioni hardware e software che rilevano un carico di lavoro non "realistico" come quello imposto da FurMark e riduce le frequenze per proteggere la GPU. In questo modo il test con FurMark è messo fuorigioco.

Durante l'uso normale il consumo raggiunge raramente vette così estreme? Persino nei giochi graficamente più pesanti i consumi non raggiungono i valori estremi di FurMark. Benchmark come questi hanno comunque una loro utilità: anche se è quasi impossibile riprodurre una situazione di massimo carico nella vita reale, si può impostare il benchmark per essere meno aggressivo.

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Queste due immagini del Radeon BIOS Editor (RBE) indicano frequenze e tensioni usate dalle schede video sotto differenti modalità: performance default, idle e riproduzione video (tramite UVD).

Che dire delle condizioni di idle? Come una classica CPU, una GPU non entra mai completamente in idle. Se usate Windows Vista o 7, per esempio, la scheda grafica serve a gestire l'interfaccia Aero. Similmente, la GPU entra in gioco per decodificare alcuni formati video, come MPEG-1 /2, VC-1 e H.264 sono anch'esse scaricate sulla GPU. Poi c'è l'accelerazione di alcune applicazioni generali via GPU, come la transcodifica.

Tutte le situazioni che abbiamo descritto sono relativamente comuni, eppure sono raramente prese in considerazione quando si misurano i consumi della scheda video.