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a cura di Manolo De Agostini

Uno dei passi avanti che salta sicuramente all'occhio è il raddoppio della memoria rispetto alla Vega 64, ben 16 GB di HBM2. Gli stessi della Radeon Instinct MI50. È facile derubricare questa somiglianza dicendo che AMD ha preso il package già prodotto in volumi per la scheda acceleratrice, inserendolo su questa nuova proposta.

Anche se le spiegazioni semplici sono talvolta quelle vere, l'azienda di Sunnyvale ha giustificato la scelta con alcuni numeri. AMD ci ha spiegato, ed è effettivamente così, che la quantità di memoria grafica richiesta dai videogiochi è in costante aumento, con alcuni titoli recenti che alle massime impostazioni e risoluzioni possono sforare tranquillamente i 10 GB. Lo stesso vale per la codifica di video in 4K e 8K con Adobe Premiere. Perché bisogna ricordarlo, anche se il battage mediatico è intorno al gaming, si tratta di una scheda che guarda a un pubblico più vasto.

Quantità di memoria grafica elevate e un bandwidth sempre maggiore si rendono così sempre più necessari, non solo per assicurare alte prestazioni, ma anche perché consentono di ridurre il tempo di disegno di immagini consecutive, il cosiddetto frame time. Più è basso e uniforme, meglio è per il senso di fluidità, altrimenti s'incorre in un problema detto "micro stuttering" che porta a vedere brevissimi scatti durante il gameplay.

Temperature, ancora maggiore controllo

La nuova GPU Vega 20 della Radeon VII contiene 64 sensori di temperatura, due volte in più quelli del Vega 10 della RX Vega 64. Questo permette di monitorare con ancora maggiore precisione la temperatura della GPU. Questo cambiamento porta con sé un'altra novità, che interessa i software di monitoraggio della temperatura.

Un tempo le temperature delle GPU AMD erano indicate dal parametro "GPU Temperature", ovvero la lettura di un singolo sensore posto vicino a un diodo termico. Tale valore veniva poi usato per stabilire le policy di throttling termico e controllo della ventola. L'aggiunta di molti sensori termici in diversi punti del die ha portato ad alcuni cambiamenti nel corso degli anni, e per quanto riguarda la temperatura massima lungo l'intero die, adesso si fa riferimento a una circuiteria chiamata "Junction Temperature". Nei precedenti prodotti AMD usava i valori di Junction Temperature per innescare il meccanismo di protezione della scheda, nel caso le temperature superassero determinati valori.

Con la Radeon VII c'è una novità: il parametro Junction Temperature controlla il throttling termico e le ventole. Secondo AMD questo permette di aumentare le prestazioni, in quanto la GPU può massimizzare il suo potenziale prestazionale facendo ricorso a dati più completi. In poche parole la GPU può mantenere frequenze di lavoro più alte per un intervallo maggiore. Al tempo stesso il valore offre una temperatura più rappresentativa delle parti più calde della GPU. Junction Temperature controlla inoltre meglio l'innesco del throttling al fine di garantire un funzionamento affidabile della GPU. Ultimo ma non meno importante, dà più controllo e informazioni ad appassionati e giocatori. "GPU Temperature" e "Junction Temperature" sono entrambi indicati all'interno di Radeon Wattman, con il secondo valore che appare nettamente più alto del primo.

Come scritto poco sopra, grazie al nuovo sistema di sensori la GPU della Radeon VII può tenere frequenze elevate più a lungo, ma ciò ha un contraltare, dato dalla rumorosità del sistema di raffreddamento. L'azienda ci ha detto che sta lavorando su driver che permettano dalla scheda di operare in modo più silenzioso, ma per il lancio ha preferito puntare sulle prestazioni.