AMD taglia lo sviluppo Linux in Europa per risparmiare

L'Operating System Research Center di AMD ha chiuso i battenti. Si occupava dello sviluppo di ottimizzazioni del kernel Linux sia in ambito server, sia per i prodotti desktop e notebook. Con la ristrutturazione tutta l'ottimizzazione open source dei prodotti AMD trasloca in Texas.

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a cura di Elena Re Garbagnati

AMD ha chiuso l'Operating System Reserach Center (OSRC) di Dresda nell'ambito del piano di riduzione dei costi, che prevede un taglio del 15% del personale. Il centro di ricerca era specializzato nello sviluppo di funzioni ottimizzate del kernel Linux in relazione ai microprocessori AMD. Era stato fondato nel 2006 e da allora agiva da ponte tra la comunità di sviluppo del sistema operativo open source e la progettazione dei prodotti AMD.

Mike Silverman di AMD ha confermato a via mail a The Register che l'OSRC è effettivamente chiuso nell'ambito della riorganizzazione globale, ma sottolinea che AMD continuerà a sostenere Linux con il suo lavoro di sviluppo, che sarà semplicemente trasferito in altre località.

21 dei 24 dipendenti dell'OSRC sono stati licenziati da AMD per ridurre i costi

Le prime avvisaglie di questa mossa erano circolate la scorsa settimana, quando alcuni dipendenti dell'OSRC avevano annunciato sulla mailing list degli sviluppatori Linux che non sarebbero più stati raggiungibili tramite i loro indirizzi e-mail AMD. La conferma è arrivata nel corso del LinuxCon Europe di Barcellona.

Negli ultimi sei anni OSRC ha svolto un ruolo particolarmente importante: in particolare era specializzato nella virtualizzazione del sistema operativo, nella gestione della memoria, e nella programmazione multi-core. Il laboratorio inoltre aveva sovrinteso allo sviluppo delle patch a supporto delle funzioni dei processori AMD a 64 bit nei server, e nello sviluppo della macchina virtuale Xen hypervisor.

Il lavoro però non era ristretto all'ambito server: a Dresda erano anche state scritte le estensioni per alcune funzioni di CPU per desktop e notebook, come il CPU frequency scaling, il PowerNow e le tecnologie Turbo Core. 

A Dresda erano impiegate 25 persone che avevano il compito di rendere distribuzioni Linux come Red Hat Enterprise Linux (RHEL) e Suse Linux Enterprise compatibili con le più importanti novità relative alle piattaforme AMD. La notizia, riportata da H Online, non sottintende tuttavia un abbandono di Linux da parte di AMD: d'ora in poi il lavoro sarà a carico dell'altro centro di sviluppo per Linux di AMD, che si trova ad Austin, in Texas. 

Spetterà ai dipendenti statunitensi quindi prendersi carico di integrare nel medio termine in Linux le funzionalità delle architetture x86 ad alte prestazioni Steamroller ed Excavator e dei core a basso consumo Jaguar.

AMD assicura che proseguirà con il supporto open source

Non è comunque da dimenticare che AMD ha recentemente annunciato che nel 2014 la sua gamma di CPU Opteron si amplierà con soluzioni ARM compatibili con i 64 bit. Probabilmente questo decentramento rispetto all'architettura x86 richiede anche una riorganizzazione dello sviluppo software, di cui oggi vediamo solo il punto di partenza. In ogni caso AMD rimane un membro Gold della Linux Foundation, quindi si può supporre che il suo coinvolgimento con il sistema operativo open source sia tutt'altro che finito. 

Secondo le informazioni di H Online sarebbero stati risparmiati i dipendenti dediti allo sviluppo di driver open source (schede video e  parte grafica delle APU - Accelerated Processing Unit). Una buona notizia per il futuro del videogioco su Linux, che proprio ieri ha visto il primo approccio di Valve al mondo open source.