AMD Threadripper a nudo, i quattro die sono veri e completi

L'overclocker Der8auer ha scoperchiato una CPU Threadripper acquistata in negozio per vedere se tutti i due sotto l'heatspreader sono veri oppure no.

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a cura di Manolo De Agostini

Poco prima dell'arrivo sul mercato dei Ryzen Threadripper, all'inizio di agosto, il noto overclocker Der8auer effettuò il delidding di un engineering sample scoprendo che sotto l'heatspreader c'erano quattro die Zeppelin, come i processori EPYC.

Inizialmente si pensava che AMD attivasse quattro core per ogni die, ma in realtà i Threadripper sono ottenuti attivando solo due dei quattro die. In molti specularono sul fatto che i due die "di contorno" fossero semplicemente "pezzi di silicio" finti, fini a sé stessi, tanto che si parlò di "dummy die".

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I quattro die veri di Threadripper - clicca per ingrandire

AMD intervenì spiegando che Threadripper non era un EPYC fallato, e che i due die "spenti" erano necessari per garantire stabilità meccanica alla CPU: con quattro die il processore poteva resistere meglio alle sollecitazioni meccaniche, in particolare alla pressione durante l'installazione del dissipatore. L'azienda spiegò inoltre che usando solo due die completi, anziché quattro parziali, le prestazioni erano migliori per effetto della minore latenza.

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La questione sembrava chiusa, ma Der8auer ha voluto vestire i panni del San Tommaso della situazione e verificare in prima persona le affermazioni di AMD. Ha comprato un Threadripper 1950X, ha creato un delidder per rimuovere l'heatspreader e dopo un processo che v'invitiamo a vedere nel video, ha scattato alcune foto che dimostrano come all'interno di queste CPU tutti i die siano reali, e non un mix di die veri e fasulli.

Come si può vedere, dentro ai die ci sono chiaramente due CCX (ognuno con 4 core), per un totale di 32 core. È possibile quindi attivare i core presenti sugli altri die? No. AMD ha spiegato che non sono stati connessi elettricamente al substrato, quindi bisogna deporre le speranze.

Su Twitter il Senior Product Manager di AMD, James Prior, ha inoltre aggiunto che "Threadripper non è un processore EPYC. Substrato differente, die differenti. Due die funzionano, gli altri due non hanno i percorsi per funzionare". A questo tweet ha poi risposto Ian Cutress di Anandtech, compilando il diagramma di seguito che cerca di riassumere il modus operandi di AMD nella creazione di Threadripper ed EPYC. Prior ha commentato dicendo che Cutress era "concettualmente sulla strada giusta".

diagramma

Der8auer, a sua volta, ha commentato su Facebook l'affermazione di Prior definendo il tutto senza senso. "Quindi se Threadripper non è EPYC e ha persino un substrato differente - perché non usare solo due die e un heatspreader modificato anziché sprecare due pezzi di silicio? Non ha senso secondo me. Un IHS modificato è sicuramente molto meno costoso che saldare due pezzi di silicio in più".

Leggi anche: Threadripper, il progetto nato per caso che fa paura a Intel

Der8auer si chiede inoltre perché sprecare due die completamente funzionanti in questo modo, ma è qui probabilmente che sta il punto sulla creazione dei Threadripper: contrariamente a quello che dice (e non dice) l'azienda, probabilmente i due die in più hanno qualche problema, come un bug, e quindi sono stati saggiamente riallocati a questa linea di CPU.


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