Android spinge Google, Wall Street è fredda

I risultati finanziari di Google per il secondo trimestre, con utili sotto le aspettative, non convincono pienamente la finanza mondiale. Wall Street punisce il titolo che cade del 4 percento nell'after hours.

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a cura di Manolo De Agostini

Google ha chiuso il secondo trimestre fiscale 2010 con un fatturato di 6,82 miliardi di dollari, in crescita del 24 percento rispetto allo scorso anno e solo dell'1% rispetto ai primi tre mesi di quello in corso (TechCrunch fa notare che Google storicamente cresce poco nel secondo trimestre rispetto al primo). Il fatturato, scevro dalle commissioni e dagli emolumenti che Google versa ai partner ed inserzionisti, si è attestato a 5,09 miliardi (leggermente superiore alle stime di Wall Street di 4,99 miliardi).

L'utile netto è stato di 1,84 miliardi (5,71 dollari per azione), un dato che si confronta con gli 1,48 miliardi (4,66 dollari per azione) dello stesso periodo dello scorso anno. Escludendo alcune voci (one-time item: un termine finanziario che indica rari casi in cui gli analisti separano alcune voci dal computo in modo da evitare distorsioni sull'utile "standard" riportato dall'azienda), l'utile netto è stato di 2,08 miliardi (6,45 dollari per azione, inferiore ai 6,52 dollari pronosticati dagli analisti).

I siti di Google sono stati responsabili del 66 percento del fatturato totale, mentre quelli partner hanno coperto il 30 percento. Oltre metà del fatturato dell'azienda (52% per l'esattezza) deriva dalle attività di Google al di fuori degli Stati Uniti. Il Pay per click, con il quale gli inserzionisti pagano Google solo quando la pubblicità viene cliccata dai naviganti, è cresciuto del 15 percento in un anno, ma è in calo del 3 percento rispetto al primo trimestre 2010. Il costo dei click pagati è cresciuto di media del 4 percento in un anno e del 2 nel primo trimestre 2010.

"Google ha registrato un ottimo trimestre," ha affermato l'AD Eric Schmidt. "L'azienda ha fatto segnare una solida crescita nel core business della pubblicità nelle ricerche e un passo avanti molto deciso nei business emergenti".

"Siamo molto contenti dei nostri risultati nel secondo trimestre", ha dichiarato Patrick Pichette, capo finanziario dell'azienda. I grandi inserzionisti stanno investendo molto nella pubblicità all'interno del ricerche e sul mobile, in modo da creare il mix giusto in grado di raggiungere i consumatori. La pubblicità visuale (illustrata, in forma grafica, ndr) cresce grazie a YouTube. Google non ha però voluto parlare della rimuneratività del portale di video più famoso al mondo.

Il capo finanziario ha dichiarato che l'azienda è contenta dell'andamento della causa con Viacom (YouTube sconfigge Viacom sui video pirata), anche se ha speso 100 milioni di dollari in tre anni e si appresta probabilmente a scialaquarne altri nell'appello che probabilmente ci sarà nei prossimi mesi.

Il business Android di Google sta andando bene, con 160 mila smartphone attivati ogni giorno. Questo elemento spinge di conseguenza le ricerche (+300% sui dispositivi con OS Android) e la pubblicità mobile, come già affermato poco sopra. Anche il comparto enterprise, che ha Google Apps come soluzione principale, si sta comportando bene. La borsa tuttavia non sembra essere molto convinta dei risultati comunicati e il titolo ha perso oltre il 4 percento nelle contrattazioni after hours.

La liquidità al 30 giugno di Google ammonta a 30,1 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 26,5 miliardi della fine del primo trimestre. Lo staff di Google è ora di 21.805 impiegati (dai 20.621 del primo trimestre). 

Tornando ad Android, qualche dato: Google bloccherà nel terzo trimestre la vendita di Nexus One. L'Android Market ha raggiunto all'incirca le 70 mila applicazioni (erano 30 mila in aprile). Nella giornata di ieri sono circolate voci sul raggiungimento del traguardo di 100 mila app e 1 miliardo di download, ma questi dati non sono stati confermati (come avete potete leggere qui sopra) dall'azienda.

2010Q2 Google Earnings Slides