Anonymous attacca la banca centrale russa, saranno diffusi oltre 35.000 file segreti

Anonymous continua la sua campagna contro Vladimir Putin e le istituzioni russe attaccando la Banca Centrale.

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a cura di Antonello Buzzi

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Sappiamo ormai da tempo che il gruppo di hacker noto come Anonymous ha deciso di fornire il proprio appoggio all'Ucraina, dopo che quest'ultima è stata invasa dalla Russia, organizzando attacchi alle principali organizzazioni presenti sul suolo russo. A quanto pare, recentemente, come confermato dall'account Twitter Anonymous TV, il team ha preso di mira la Banca Centrale della Russia, trafugando 35.000 file che contengono "accordi segreti". I file saranno resi disponibili pubblicamente, ma non è stato svelato precisamente quali saranno i contenuti.

Si tratta indubbiamente di un colpo davvero importante per l'operazione #OpRussia, campagna con la quale il gruppo ha deciso di attaccare Vladimir Putin, le istituzione russe ed eventuali individui e aziende che continuano ad appoggiare il suo regime. Infatti, Anonymous recentemente ha iniziato a prendere di mira anche i siti russi di Auchan, Decathlon e Leroy Merlin, società occidentali che hanno deciso di continuare a lavorare in Russia, a differenza di molte altre, tra cui possiamo annoverare anche colossi del calibro di Microsoft e Apple.

All'inizio di marzo, inoltre, un gruppo affiliato ad Anonymous, conosciuto come "NB65" aveva violato con successo il centro di controllo dell'agenzia spaziale russa "Roscosmos" e preso il controllo dei satelliti spia del Cremlino, ma Roscomos aveva negato tutto.

Un altro gruppo di hacker di cui recentemente si è parlato molto è sicuramente Lapsus$, che dopo aver attaccato NVIDIA, rubando oltre 1TB di dati sensibili, tra cui i codici sorgenti di firmware e driver delle schede video, oltre a vari file con progetti e specifiche di vari chip, e la multinazionale coreana Samsung, dalla quale è riuscita a trafugare 190 GB di dati, contenenti, anche in questo caso, i codici sorgenti del bootloader di tutti i dispositivi recenti, gli algoritmi per tutte le operazioni di sblocco biometriche e molto altro ancora, aveva preso di mira Microsoft, entrando in possesso dei codici sorgenti di Bing, Cortana e altri progetti grazie a un incursione nel server interno di Azure DevOps, nonché la società di cybersicurezza Okta.