Apple brevetta l'immortalità hi-tech, per dimenticarla?

Apple ha depositato un brevetto con i possibili rimedi per rimettere in sesto i vecchi prodotti della Mela.

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a cura di Pino Bruno

Apple contro l'obsolescenza programmata? La Mela che si pone il problema di rivitalizzare i dispositivi precocemente invecchiati? È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, eppure i colleghi di The Register hanno scovato un brevetto appena registrato dall'United States Patent and Trademark Office (USPTO). Si tratta di un metodo in due fasi: si comincia col rilevare l'eventuale logoramento, causato dal tempo, dei circuiti di un dispositivo e poi si interviene a distanza per la rivitalizzazione. Insomma, un bagno nella fontana della giovinezza, una sorta di piscina Cocoon per iPhone, iPod e iPad affetti dagli acciacchi dell'età.  

Il metodo brevettato da Apple ricorda un po' ciò che avviene nelle officine per riparare le automobili, con i moderni sistemi di "diagnosi  automotive". Il sistema prevede che il dispositivo mobile si colleghi alla rete diagnostica per essere sottoposto ai test. Dopo la diagnosi c'è la cura, a base di somministrazione di nuovi firmware. I server di Cupertino immagazzinerebbero così i profili di "salute" di milioni e milioni di dispositivi, e i dati raccolti permetterebbero di elaborare soluzioni sempre aggiornate. La collaborazione dell’utente sarebbe quindi premiata con una speranza di vita prolungata per iPhone, iPod e iPad.

Torneranno veloci come non mai?

Attenzione, si tratta di un brevetto e dunque nulla garantisce che Apple davvero realizzi questa sorta di centro di riparazione virtuale. Come si sa, spesso si registrano brevetti di idee e soluzioni da chiudere a chiave e dimenticare nei cassetti, giusto per evitare che i concorrenti realizzino i progetti.

Le soluzioni prospettate nel brevetto sembrano infatti contraddire l'approccio di Apple con il mercato, caratterizzato dal turn over esasperato di prodotti spacciati per completamente nuovi ma spesso soltanto "rinfrescati".  E, comunque, mettere a disposizione l'officina a distanza sarebbe uno schiaffo all'obsolescenza programmata, cioè la scelta dei costruttori di limitare la durata dei prodotti elettronici o tecnologici.  

Non facciamoci illusioni, dunque. Nessun cammello è mai passato per la cruna dell'ago, e neanche una Mela. 

Che poi detta tutta, va bene il brevetto, ma non sarebbe bastato farsi dare il numero dell'interno dell'ingegnere Apple che programma tutto. Anche il dopo garanzia?