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Recensione - Test del MacBook Pro Retina da 15 pollici di Apple, un notebook unico grazie allo schermo IPS da 2880 x 1800 pixel. La potenza di elaborazione è da record, lo spessore è ultrasottile grazie alla mancanza dell'unità ottica. L'autonomia è deludente e il prezzo è altissimo.

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a cura di Elena Re Garbagnati

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Il display è ovviamente il componente più chiacchierato e importante del nuovo MacBook Pro Retina. La risoluzione nativa di 2880x1800 pixel, corrispondente su questo pannello a una densità di 220 dpi, consente di raggiungere livelli di dettaglio mai visti prima su un notebook. Da notare la luminosità eccezionale di 345 candele al metro quadro.

MacBook Pro 15" con display Retina - Analisi statica dello schermo

La risoluzione nativa non è offerta tra le opzioni del pannello di controllo (sarebbe impossibile lavorare con caratteri tanto piccoli), ma viene usata per una sovracampionatura. Alla risoluzione considerata ottimale per il MacBook Pro 15, 1440x900, la sovracampionatura è 4x; altre risoluzioni ammesse spaziano dalla 1024x640 alla 1920x1200, ottimale per il MacBook Pro 17.  

MacBook Pro Retina

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Display Full HD tradizionale

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MacBook Pro 15" con display Retina a confronto con uno schermo Full HD tradizionale - Figura 1

La domanda che tutti si pongono, date le specifiche, è: si noterà la differenza nel lavoro quotidiano? Per rispondere, abbiamo confrontato la resa di un comune display Full-HD con il display Retina del Mac, fotografando alcuni target specifici, e dobbiamo dire che la differenza è davvero notevole.

MacBook Pro Retina

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Display Full HD tradizionale

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MacBook Pro 15" con display Retina a confronto con uno schermo Full HD tradizionale - Figura 2

Il primo dei particolari qui mostrati è probabilmente il più significativo: le linee convergenti sul Mac sono nitide e prive di scalettatura anche alla massima densità, cosa che non si può certo dire del display Full HD standard. Potete vedere questo particolare nella Figura 1, che riproduce le linee convergenti dello storico target EIA1956 (qui in versione vettoriale PDF, visualizzato al 100%), ideali per mettere in luce il reale potere risolutivo di un monitor. Il livello di dettaglio è decisamente a favore del MacBook Pro Retina.

Interessante notare come l'insufficiente risoluzione possa portare ad artefatti nei dettagli più minuti (figura 2), che non compaiono sullo schermo Retina. I particolari di alcuni target rappresentati mostrano come non solo il display Retina sappia rappresentare meglio i dettagli fini, ma eviti anche veri e propri errori di rappresentazione. Il particolare del testo (figura 3) mostra gli effetti della maggior risoluzione in un contesto più quotidiano, cioè nella rappresentazione di testo, e anche in questo caso la differenza è evidentissima.

MacBook Pro Retina

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Display Full HD tradizionale

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MacBook Pro 15" con display Retina a confronto con uno schermo Full HD tradizionale - Figura 3

Il quarto particolare (colorcheck) ci consente invece di apprezzare un'altra dote di questo schermo, vale a dire le ottime doti cromatiche, garantite dall'adozione di un pannello IPS. Il Colorchecker 24 patch da un'idea piuttosto precisa di come verranno rappresentati i colori fondamentali sui diversi schermi. Le tinte hanno sul Mac un aspetto convincente e realistico grazie al bianco ben bilanciato, mentre lo schermo tradizionale mostra una evidente dominante fredda. Il gamut copre correttamente lo spazio colore sRGB, cosa che non si può dire di tutti i pannelli, specie quelli che si trovano sui notebook, ma non arriva a coprire il più ampio AdobeRGB, cosa che avrebbe consentito ai fotografi un editing professionale on-the-go. Peccato.

MacBook Pro Retina

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Display Full HD tradizionale

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MacBook Pro 15" con display Retina a confronto con uno schermo Full HD tradizionale - Figura 4

L'errore cromatico è contenuto (2.4 punti in media, meno di 5 punti l'errore massimo) e i colori del display si possono quindi considerare assolutamente fedeli - 5 punti di scarto sul DeltaE è comunemente considerata la soglia di percezione dell'errore cromatico per l'osservatore medio. La gamma è leggermente più elevata del valore desiderato (2.3 contro 2.2), il che si traduce in differenze di tono leggermente più marcate e decise; non è ideale per la corretta rappresentazione della scala di grigio, ma può risultare più piacevole alla vista. Un risultato impeccabile in termini di temperatura colore media rappresenta la classica ciliegina sulla torta di un display ad altissime prestazioni.