Apple si sente ambientalista malgrado le critiche

Apple parla della propria uscita dal registro EPEAT, ma come spesso capita è criptica. L'azienda non è entrata nel merito dei motivi che l'hanno portata ad abbandonare questo sistema di certificazione ambientale dei prodotti, ma al tempo stesso assicura di essere green come e più di altri.

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a cura di Manolo De Agostini

Apple è uscita dal registro EPEAT e non ne seguirà più i dettami, ma i suoi prodotti rispettano comunque l'ambiente. La casa di Cupertino ha diramato una nota ufficiale - come al solito poco concreta e molto di circostanza - in merito alla decisione di non far più certificare i suoi prodotti - portatili, desktop, monitor, etc - dall'EPEAT. Puntualizziamo che i dispositivi mobile - iPhone e iPad - non sono mai rientrati nel registro di questo organismo.

La decisione aveva lasciato un po' stupiti, se non altro perché Apple aveva fatto della sostenibilità ambientale un punto di vanto. Inoltre, come fatto notare nella precedenza notizia, il Governo federale degli Stati Uniti, università e anche amministrazioni cittadine acquistano preferibilmente e a volte esclusivamente prodotti con certificazione EPEAT.

Non è un caso che il Dipartimento dell'Ambiente di San Francisco sia pronto a inviare una lettera a tutte le sue 50 agenzie indicando che i portatili e PC desktop Apple non saranno più acquistabili con i fondi della città. "Siamo delusi dalla scelta di Apple di abbandonare EPEAT", ha dichiarato la direttrice del dipartimento Melanie Nutter, "e speriamo che l'azienda riconsidererà la sua partecipazione".

Apple però non ha intenzione di fare passi indietro, almeno nell'immediato. "Abbiamo un approccio completo alla misurazione dell'impatto ambientale e tutti i nostri prodotti rispettano gli standard di efficienza energetica più restrittivi sostenuti dal governo degli Stati Uniti, l'Energy Star 5.2", ha affermato il portavoce di Apple Kristin Huguet al sito The Loop. "Guidiamo l'industria, comunicando le emissioni di gas serra di ogni prodotto sul nostro sito web, e i prodotti Apple sono superiori in altri importanti settori ambientali non misurati da EPEAT, quale la rimozione di materiali tossici".

La casa di Cupertino sembra quindi ribattere che non è una certificazione datata a poter dire o meno se i propri prodotti sono all'avanguardia in fatto di ecosostenibilità. Ci permettiamo però di dire ad Apple che non può essere la parola di un'azienda a stabilire cos'è bene o male, e le certificazioni servono a questo. Ci piacerebbe che Apple entrasse nel merito della questione e magari s'impegnasse per proporre un nuovo standard ancora più stringente.

L'azienda guidata da Tim Cook, come al solito, sembra però voler fare a modo suo. A volte a torto, altre a ragione. Su questo aspetto non possiamo esprimerci, ma ovviamente siamo a favore di prodotti tecnologici davvero "green". Ci limitiamo a segnalarvi la sezione del sito della Mela dedicata all'ambiente e ricordiamo che chi ha avuto modo di smontare gli ultimi prodotti - il Macbook Pro Retina da 15 pollici in particolare - ha constatato come sia complicato intervenire su un design quasi inespugnabile, aprendo il dibattito sulla possibilità di smaltire in modo agevole i materiali tossici e procedere al riciclo di più parti possibili.