Apple vuole produrre i Mac negli Stati Uniti per creare lavoro

Tim Cook ha confermato che Apple intende trasferire parte della produzione Mac negli Stati Uniti. Non ha rivelato quali saranno i modelli interessati e dove, anche se alcuni indizi fanno pensare a Fremont, dove si costruirono i primi Mac.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Alcuni Mac dal prossimo anno saranno prodotti negli Stati Uniti. L'ha confermato Tim Cook in persona nel corso di un'intervista con l'emittente NBC, ma non ha rivelato dove saranno realizzati e quali saranno le linee Mac interessate da questo cambiamento. Quel che è certo è che Apple investirà 100 milioni di dollari affinché questo accada.

Cook ha spiegato che reputa importante creare nuovi posti di lavoro negli Stati Uniti, dove già l'azienda ha creato 600mila posti di lavoro fra centri di ricerca, negozi,  data center e indotto. Di questi ultimi ce ne sono già in North Carolina, Nevada e Oregon e c'è in progetto la costruzione di uno nuovo in Texas. 

Apple iMac

Brian Williams, il giornalista che ha curato l'intervista, non ha risparmiato a Cook una domanda critica: considerati i problemi relativi alle condizioni di lavoro in Foxconn, perché non lasciare del tutto la Cina e trasferire tutta la produzione in blocco? "Non si tratta tanto di prezzo, si tratta di competenze" ha spiegato il successore di Steve Jobs. La questione, secondo Cook, è che il sistema di formazione degli Stati Uniti non riesce a produrre un numero sufficiente di persone con le competenze necessarie per i processi di produzione moderni. Apple spera con la sua decisione di cambiare questa realtà.

Sorprende il fatto che la stessa argomentazione (sollevata in primis da Steve Jobs) sia quella su cui aveva indagato il New York Times all'inizio di quest'anno, demolendola nella sostanza e sollevando il problema dello sfruttamento dei lavoratori. Il New York Times aveva inoltre dimostrato che la manodopera in Estremo Oriente è decisamente più conveniente che in occidente, e che quindi dietro alla scelta di Apple c'erano indubbi vantaggi economici.

Per non parlare del tornaconto pratico: come aveva spiegato in dettaglio il quotidiano newyorkese, se Apple decide di cambiare una vite dell'iPhone, Foxconn (o un altro fornitore) può rispondere in un lampo; basta svegliare i lavoratori che dormono in appartamenti integrati nell'impianto di produzione, e metterli al lavoro.

Cina o Stati Uniti?

Se è questo che intende Apple con il cambiare lo stato delle cose negli Stati Uniti tanti auguri: lì per fortuna non sono così tanti gli ingegneri disposti a tutto per pochi soldi. L'idea di trasferire negli Stati Uniti la produzione di un solo prodotto Mac sarà quindi una specie di test per valutare sul campo la differenza di costi produttivi, o per capire se a condizioni di lavoro civili si otterrebbero gli stessi risultati? Probabilmente entrambi, staremo a vedere.

I Mac saranno fabbricati in California?

Per cominciare sarebbe interessante capire dove Apple intende stabilire la fabbrica. Un indizio potrebbe essere quello emerso dagli approfondimenti sull'etichetta "assembled in USA" rintracciata su alcuni iMac. Il sito 9to5Mac si è fatto aiutare dai lettori statunitensi per risalire al luogo di spedizione dei loro prodotti tramite le etichette dello spedizioniere. Ne è uscito che i prodotti sono arrivati dalla zona di San José, in California.

Casualmente in quell'area c'è Fremont, una cittadina in cui fino al 1993 si trovava la fabbrica di produzione e assemblaggio dei Mac. Ora qui ci sono Tesla, che produce auto elettriche, e Solyndra, che a fine 2011 ha avviato le procedure per l'amministrazione controllata e ha licenziato tutti i dipendenti. Lo spazio a quanto pare non manca.