APU AMD A8 3870 contro Pentium G630, un anno dopo

Recensione - Confronto di una APU A8 Llano con un Intel Pentium, a un anno di distanza dal debutto. Le nuove versioni di driver e software, insieme alla sempre più comune compatibilità con OpenCL cambiano le carte in tavola? Scopriamolo.

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a cura di Patrick Schmid e Achim Roos

Quo Vadis, Llano? Uno sguardo al passato

Più di un anno fa pubblicavamo la recensione dell'AMD A8-3850, il chip che portava la piattaforma Llano sui desktop e che introduceva al mondo il concetto di APU secondo AMD. Era infatti il primo design che dava più importanza alla parte grafica che ai core x86, mentre fino ad allora valeva l'esatto contrario. E per Intel le cose stanno ancora così, anche se con Sandy Bridge e Ivy Bridge la grafica ha fatto grandi passi avanti.  All'epoca avevamo concluso che Llano era una proposta più bilanciata in un contesto ricco di 3D.

Le prime APU per desktop di AMD ci mostrarono comunque che era possibile giocare a basse risoluzioni e con dettagli ridotti senza usare una scheda grafica dedicata, senza che questo significasse che Llano potesse competere con le schede grafiche di fascia bassa. Era un piccolo passo in avanti, per quanto importante, e il punto di partenza dell'iniziativa Fusion, un'idea di cui abbiamo parlato nell'articolo la Storia di AMD Fusion: com'è nato, cos'è e dove ci porterà.

Il momento era quello ideale per spostare l'enfasi dai core x86 alla grafica integrata. Nell'arco di pochi anni l'azienda aveva perso terreno in favore del concorrente Intel, le cui CPU offrivano prestazioni sempre migliori a prezzi più che competitivi. Il fenomeno era cominciato quando Intel introdusse l'architettura Core, e fu amplificato dall'arrivo delle CPU Sandy Bridge, cioè i Core di seconda generazione. Recentemente il poi vantaggio di Intel è stato ulteriormente accentuato dai processori Ivy Bridge.

AMD ha quindi fatto bene a puntare sulla grafica integrata, la parte del processore su cui può fare meglio di Intel.

Prodotti diversi per utenti diversi

L'esistenza di CPU così diverse sul mercato significa tra le altre cose che la CPU migliore potrebbe essere AMD o Intel, a seconda del carico di lavoro. Se ci limitiamo ai prezzi più bassi è generalmente possibile comprare un dual-core Intel o un quad-core AMD: i primi brillano con le applicazioni poco parallelizzate, ma AMD vince se entra in gioco un pesante multithreading.

Bisogna poi ricordare che questo tipo di analisi è tipico degli utenti più appassionati e dei professionisti, categorie a cui apparteniamo noi e i nostri lettori. Non tutti però selezionano l'hardware da usare a seconda delle attività più indicate, e per fortuna entrambi i marchi offrono CPU economiche più che adeguate per i comuni lavori da ufficio, la navigazione Internet e la riproduzione di video in alta definizione. Quando si arriva al livello offerto da Pentium, Celeron, A8 A6 e A4 si ha molto più di un Atom, dopotutto.

Cominciamo quindi dal prendere in considerazione i prodotti "mainstream", quelli cioè rivolti a un pubblico senza particolari esigenze. Se leggete abitualmente le nostre guide all'acquisto saprete che CPU e GPU cominciano a diventare interessanti per noi a partire dai 100 euro circa, sebbene si possano selezionare i prodotti anche per cifre inferiori.

I veri appassionati non prenderanno in considerazione nulla sotto a tale fascia di prezzo, ma moltissime altre persone, tra cui familiari, colleghi e amici non fanno certo caso al tempo che ci mette iTunes a "rippare" un CD. Vogliono solo che il computer funzioni e non disturbi le loro attività, e non si possono impressionare con i grafici che otteniamo dai benchmark. Ci vuole qualcosa di diverso per richiamare la loro attenzione.

Software: una questione di apparenze

Parlando di utenti "mainstream" quindi non è molto utile difendere una CPU che è il 25% più veloce. Si può invece parlare di applicazioni e di hardware capace di cambiare profondamente il loro utilizzo: prendiamo per esempio Quick Sync di Intel, che riduce drasticamente il tempo per ricodificare un video (operazione necessaria ad esempio per riprodurlo su uno smartphone o a volte per importarlo da un'applicazione all'altra); o potremmo parlare di OpenCL, che permette di applicare affetti ai video praticamente senza intaccare le risorse grafiche. L'accelerazione hardware della crittografia, le estensioni vettoriali e il calcolo da 64 bit sono tutte capacità che hanno richiesto tempo per penetrare nel mondo del software, ma che oggi fanno notare la loro presenza.

Quando esaminammo per la prima volta l'architettura Llano notammo subito che integrava in modo elegante la potenza di un Athlon II con quella di una Radeon HD 6000 di fascia bassa. All'epoca però non potevamo fare test specifici perché le applicazioni compatibili con questa tecnologia non erano ancora pronte. Più di un anno dopo il software comincia a diventare piuttosto comune, invece.