ArchBSD e Starch Linux portano FreeBSD sui PC più aperti

FreeBSD fa capolino su due nuovi progetti legati alla distribuzione ArchLinux. Anche per Fedora sembra ci sia interesse, sebbene tutto per ora sia etichettato come uno scherzo.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Sembra che FreeBSD sia sul punto di vivere una nuova primavera, grazie ad almeno tre nuovi progetti che potrebbero aumentarne la diffusione, o almeno rendere il nome più familiare a un maggior numero di persone. Questo sistema operativo, riservato finora ad ambiti accademici e di ricerca, è pronto per diventare un'opzione per tutti i consumatori?

Ne è convinto lo sviluppatore che ha voluto creare ArchBSD, una distribuzione FreeBSD che riprende in gran parte le caratteristiche di ArchLinux, in particolare il gestore dei pacchetti. Si tratta, in estrema sintesi, di FreeBSD con la "scocca" Arch. Concettualmente, il progetto non è troppo diverso da altre "distro" BSD, come Debian GNU/kFreeBSD o Gentoo/FreeBSD.

Sostituire il kernel Linux con quello FreeBSD tuttavia non è l'unica possibilità, come dimostra un altro progetto che prende il nome di Starch Linux. In questo caso abbiamo il noto ArchLinux arricchito di uno spazio di lavoro FreeBSD. Gli utenti ArchLinux che vogliono provarlo non possono per ora contare su un pacchetto d'installazione, ma dovranno ricorrere a una procedura manuale. Di certo non sarà un ostacolo per l'utenza a cui si dirige questa variante.

Infine ma non ultimo, c'è uno scherzo incentrato su una possibile versione FreeBSD di Fedora. Una "pagina che non andrebbe presa sul serio", ma che tuttavia certifica un certo interesse verso il sistema operativo derivato dal lavoro svolto presso l'Università di Berkeley.

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Vale infine la pena ricordare che FreeBSD è un sistema operativo avanzato per architetture compatibili x86, amd64, ARM, IA-64, PowerPC, PC-98 e UltraSPARC. È derivato da BSD, la versione di UNIX sviluppata all'Università della California, Berkeley.

In molti lo considerano un'alternativa a Linux, e come quest'ultimo si può definire un software libero, nella definizione di Richard M. Stallman. È vero tuttavia che è stato Linux a riscuotere (relativamente) grande successo presso il pubblico anche non specializzato. Che sia giunto il momento della riscossa per FreeBSD?