ARM avvisa Intel: perderai la sfida degli smartphone

Il cofondatore di ARM dichiara che Intel non ha un modello di business adeguato per affrontare il mercato dei dispositivi tascabili. Intel è sola in un mondo ARM e soccomberà.

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a cura di Manolo De Agostini

Intel prenderà sonore batoste dai produttori di chip ARM nel settore dei dispositivi mobile. Secondo Hermann Hauser, cofondatore di ARM, il modello di business di Intel è adeguato nel settore PC, dove ha una quota che supera l'80%, ma non funzionerà mai in quello degli smartphone.

"Il motivo per cui ARM sta per uccidere il microprocessore non è perché Intel non realizzerà un Atom che potrebbe essere buono quanto una soluzione ARM, ma perché ha un modello di business sbagliato. Chi lavora nel mondo delle architetture mobile non acquista microprocessori, quindi se vendi microprocessori hai un modello sbagliato. Loro li ottengono in licenza. Quindi non è una sfida tra Intel e ARM, ma tra Intel e ogni singola azienda di semiconduttori nel mondo", ha dichiarato Hauser al Wall Street Journal.

ARM, in pratica, dice a Intel che la lotta non è a due, ma è un uno contro tutti. ARM progetta le architetture, ma non si occupa di venderle in prima persona, le offre in licenza. Texas Instruments, Qualcomm, Samsung e molte altre aziende adottano l'architettura ARM per le proprie soluzioni.

Hauser ha anche aggiunto che l'architettura mobile sta per diventare la piattaforma principale di computing e nella storia ci sono state diverse fasi: la prima è stata dominata da IBM, poi sono arrivati i mini computer DEC. La terza è quella delle workstation di Sun e Apollo, e infine i PC. "Non c'è un caso nella storia del computing dove un'azienda che abbia dominato una fase abbia fatto altrettanto anche nella successiva. E non c'è un caso dove la nuova fase non abbia ucciso quella precedente". Microsoft e Intel, avete sentito?

La casa di Santa Clara non ha fatto attendere una risposta ufficiale. "Non sappiamo perché i ragazzi di ARM sono diventati così loquaci ultimamente. Tutti sono concordi nel dire che stanno per arrivare online miliardi di dispositivi e tutti potranno avere successo. Dobbiamo vedere come andranno le cose".