Atom nei server, Intel a gamba tesa su ARM e AMD

Intel ha svelato l'intenzione di presentare Atom dedicati al mondo dei micro-server a partire dal 2012. Avranno tutte le tecnologie necessarie, come la virtualizzazione e i 64 bit. Verranno realizzati anche degli Xeon ad hoc per questo particolare segmento di mercato.

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a cura di Manolo De Agostini

Intel ha deciso: Atom entrerà nei micro-server. I piani dell'azienda di Santa Clara per il 2012 sono incentrati sul risparmio energetico e l'efficienza. Non vedremo solamente Atom, ma anche chip tradizionali con consumi al di sotto degli standard classici.

I primi Atom per i server saranno disponibili nel corso del prossimo anno. L'architettura rimarrà quella classica, ovvero sarà di tipo in-order (esegue istruzioni una dopo l'altra, senza cambiarne l'ordine nella pipeline), ma guadagnerà i 64 bit, la tecnologia di virtualizzazione, il supporto ECC e altre funzionalità che non possono mancare in una moderna CPU per l'ambito server. Al momento non ci sono altri dettagli ufficiali, ma si presume che questi Atom saranno dual-core basati su architettura Cedarview a 32 nanometri.

"Abbiamo rinnovato la nostra roadmap con un portfolio di microarchitetture a basso consumo per rispondere meglio ai carichi di lavoro della categoria dei micro-server. A partire dal 2011 e continuando nel 2012, l'azienda ha intenzione di portare sul mercato quattro nuovi processori con TDP che vanno da 45 a meno di 10 watt, tutti con funzionalità di classe server", ha dichiarato il colosso di Santa Clara.

Le prime due CPU ad arrivare in questo segmento saranno il quad-core Xeon E3-1260L (2,4 GHz, Turbo Boost a 3,3 GHz, 8 MB di cache L3, 45W) e il dual-core E3-1220L (2,2 GHz, Turbo Boost a 3,4 GHz, 3 MB di cache L3, 20W). Successivamente arriverà almeno un chip Sandy Bridge con TDP di 15 watt e poi arriveranno gli Atom con TDP sotto i 10 watt. 

I micro-server sono una categoria di prodotti emergente (Microsoft chiede Atom e Fusion a 16 core). All'interno di queste soluzioni troviamo tanti processori a basso consumo che agiscono in modo più efficiente rispetto alle proposte tradizionali. Secondo Intel questa fascia di mercato dovrebbe raggiungere una quota di poco inferiore al 10 percento del mercato server entro i prossimi quattro o cinque anni.

La quota è assolutamente non trascurabile, ma in ogni caso conta esserci. Non sono un mistero le sperimentazioni con i chip ARM da parte di grandi aziende, vedi Microsoft, Facebook e Dell, e neanche l'intenzione della startup Calxeda (ex Smooth-Stone) di realizzare server con 120 SoC quad-core Cortex A9, con consumi per nodo (DRAM inclusa) di 5 watt. Intel non poteva quindi mancare al banchetto, anche se l'approccio è più sperimentale che aggressivo.

Server SeaMicro con 512 CPU Atom N570

La rivale AMD non ha ancora svelato una strategia di questo genere, ma ha una carta interessante da giocarsi, l'architettura Bobcat. L'azienda non ha negato l'interesse per il settore, ma ha anche dichiarato che servirebbero modifiche ben precise per adattare Bobcat a questo segmento di mercato (AMD Bobcat e i server cloud, servono modifiche). Abbiamo l'impressione che presto anche AMD sarà della partita.