Muse Group, la nuova società proprietaria dell'app di editing audio Audacity, ha suscitato molto scalpore nei giorni scorsi a causa di un aggiornamento della politica sulla privacy del software. Infatti l'azienda ha affermato che il software raccoglierà i dati personali degli utenti e possibilmente condividerà tali informazioni con terze parti, comprese le forze dell'ordine e potenziali acquirenti. Ciò ha portato gli utenti a pensare che il software stesse diventando uno "spyware".
L'azienda ha tentato di chiarire la controversia, che afferma essere principalmente dovuta a "frasi poco chiare nell'Informativa sulla privacy", come riportato da Music Radar e Engadget. Muse Group afferma che raccoglierà solo dati "molto limitati" (versione del sistema operativo, processore, indirizzo IP e segnalazioni di errori di attivazione) dagli utenti di Audacity. Gli indirizzi IP degli utenti vengono memorizzati in un formato leggibile per 24 ore prima di diventare "pseudonimi e irrecuperabili".
Muse Group ha aggiunto che condividerà i dati solo se richiesto da un tribunale in una giurisdizione in cui opera. Non consegnerà le informazioni dell'utente a seguito di una richiesta delle forze dell'ordine né venderà o condividerà dati in altro modo. La raccolta dei dati è "un requisito politico standard per fornire servizi in molte giurisdizioni, indipendentemente dalla profondità dei dati raccolti o dalla natura del servizio", ha affermato la società.
"Comprendiamo che la formulazione poco chiara dell'Informativa sulla privacy e la mancanza di contesto per quanto riguarda l'introduzione hanno portato a gravi preoccupazioni su come utilizziamo e archiviamo i dati molto limitati che raccogliamo", ha scritto l'head of strategy di Muse Group Daniel Ray su GitHub. La società sta lavorando con il suo team legale su una versione rivista e più chiara della politica, che prevede di pubblicare presto.
Inoltre secondo Ray la raccolta di questi dati è necessaria per due nuove funzionalità che saranno presenti in Audacity: un modo per controllare automaticamente gli aggiornamenti e la segnalazione degli errori opzionale. In ogni caso l'azienda non ha motivato invece la limitazione per gli utenti di età inferiore a 13 anni, che è una violazione della GPL: la General Public License con cui viene distribuito Audacity non consente restrizioni sull'uso del software.
In ogni caso l'informativa sulla privacy aggiornata non si applica "all'uso offline dell'applicazione", quindi bloccando l'accesso a Internet di Audacity, non dovrebbe esserci nessuna raccolta dati. La politica entrerà in vigore solo con la prossima versione del software, 3.0.3. Le versioni attuali e precedenti non hanno funzionalità di rete e non raccolgono dati.