Australiano il primo computer quantistico a temperatura ambiente

I computer quantistici si stanno avvicinando a poter essere utilizzati anche in dispositivi più piccoli e non solo nei mainframe.

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a cura di Antonello Buzzi

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I computer quantistici rappresentano il futuro e permetteranno di eseguire calcoli con una velocità inaccessibile ai calcolatori "tradizionali". Tuttavia, allo stato attuale siamo solo ai primordi di questa tecnologia e uno dei problemi maggiori che i progettisti dovranno risolvere nel corso dei prossimi anni sarà indubbiamente quello della dissipazione del calore prodotto da questi dispositivi. Un importante risultato è stato raggiunto recentemente dalla start-up australiana Quantum Brilliance, la quale, nel Supercomputing Research Center di Pawsey, ha realizzato il primo computer quantistico al mondo in grado di funzionare a temperatura ambiente e che può anche essere installato in un tipico sistema a rack.

Il prodotto, che andrà utilizzato in Setonix, il supercomputer HPE Cray Ex di Pawsey, impiega specifici Nitrogen Vacancy (NV) in diamanti sintetici al posto delle più comuni catene di ioni o quantum dot di silicio. I Nitrogen Vacancy equivalgono a difetti nella struttura del diamante, i quali presentano una capacità di fotoluminescenza che permette di leggere gli stati di spin dei qubit in base alle caratteristiche della luce emessa, senza interagire direttamente con loro. Per la manipolazione di questi ultimi è possibile impiegare diverse tecniche, come campi elettromagnetici o radiazioni a microonde.

Andrew Horsley, CEO di Quantum Brilliance, ha affermato:

La nostra visione è quella di portare la quantistica dal mainframe al mainstream, ovvero di farla funzionare sul cellulare, sulle auto, sulle piattaforme di lavoro o in qualsiasi altro luogo vicino all'applicazione in cui è necessaria. Questa collaborazione è il nostro primo passo verso il raggiungimento di questo obiettivo.

Mark Stickells, Executive Director di Pawsey, ha aggiunto:

La partnership tra Pawsey e Quantum Brilliance avrà un ruolo fondamentale nel dimostrare come sia possibile fornire calcoli classico-quantistici in un modo mai visto prima in un ambiente HPC. Questo fornirà un banco di prova in cui si potranno dimostrare applicazioni reali, in modo che i nostri ricercatori possano lavorare in modo più efficace, consentendo alla scienza di accelerare le scoperte.

Si tratta decisamente di un passo in avanti importante per rendere i computer quantistici più alla portata di tutti. Per il momento, non ci resta altro che attendere ulteriori notizie a riguardo.