BASIC: il linguaggio del Commodore 64 fa 50 anni. Auguri!

Il linguaggio di programmazione BASIC ha da poco compiuto 50 anni.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

L'immagine del programmatore e della programmazione è indiscutibilmente un'immagine di modernità, eppure oggi il BASIC compie la bellezza di 50 anni. È il linguaggio di programmazione del famoso Commodore 64, e forse quello più famoso in assoluto fuori dagli ambienti specializzati.

Lo creò 50 anni fa il prof. John Kemeny insieme a un suo studente, all'Università del New Hampshire (Dartmouth College). Il primo uso registrato del BASIC risale al primo maggio del 1964, e l'obiettivo era lo stesso che anche altri stavano inseguendo in quei giorni, come oggi: trovare un modo di spiegare alle macchine cosa fare, che fosse veloce, efficiente, comprensibile e facile da imparare per i programmatori umani.

Allora come oggi in altre parole s'inseguiva la semplicità, e da questo punto di vista il BASIC era un linguaggio esemplare. Molti di noi l'hanno conosciuto proprio con il C64, scoprendo che programmare non era poi così difficile; alcuni poi sono diventati professionisti, e magari si sono pentiti di quell'ingenuità di gioventù, ma in ogni caso abbiamo tutti un grande debito con il professor Kemeny e il suo lavoro.

Dobbiamo al BASIC la magia dei primi programmi che abbiamo scritto, quello sguardo incantato che avevamo quando le nostre righe di codice si trasformavano in oggetti colorati sullo schermo. Gli dobbiamo la programmazione dei primi PC (Personal Computer), qualche semplice software di automazione e poco più. Piccolezze se guardate con gli occhi di oggi, certo, ma all'epoca erano più che grandiose.

Il BASIC si basa su istruzioni basilari (IF, THEN, FOR, AND, OR, etc.), e sono molti quelli che ancora ricordano di averne scritte centinaia a mano, su un quaderno, prima di copiarle su un computer per vedere cosa sarebbe successo. Senza un dischetto su cui salvare il lavoro, l'unica era correggere con la penna e ricominciare.

Tra i difetti del BASIC c'erano e ci sono senz'altro le prestazioni, perché prevede la traduzione in linguaggio macchina a ogni esecuzione. Un dettaglio da poco per un programma semplice, ma un ostacolo insormontabile per il software più complesso.

Il BASIC è ormai obsoleto, certo, ma nei suoi 50 anni è servito a migliaia di programmatori per muovere i primi passi e per formarsi. C'è anche qualche nostalgico che lo usa ancora, magari nelle sue evoluzioni QBASIC o Visual BASIC. Comunque sia è un pezzo importante nella storia dell'informatica, che merita un posto d'onore nelle nostre bacheche.