Coniare nuovi Bitcoin
La rete di client connessi genera monete di continuo, con un ritmo prefissato - al momento 25 ogni dieci minuti circa. Questo tesoretto è però protetto da un quesito matematico, una cifratura crittografica. Ogni utente cerca quindi di "trovare il tesoro" prima degli altri, e aggiudicarsi 25 Bitcoin nuovi di zecca.
Manca solo un ultimo passaggio: il fortunato minatore, o meglio il suo client, immette in rete un blocco d'informazioni che contiene la risposta al quesito, il proprio indirizzo (la chiave pubblica dell'utente stesso) e la transazione di 25 monete (e altre informazioni). A questo punto le nuove monete entrano in circolo, e chi le ha minate potrà usarle.
Ecco perché si parla di minatori. Le monete si possono rappresentare come minerali preziosi nascosti sotto una montagna di bit, e bisognerà "scavare" per trovarle. Tecnicamente, si tratta di un attacco brute force su una protezione crittografica, un'operazione che richiede risorse notevoli: hardware potente e l'energia elettrica consumata. Per questo, in generale, si ritiene che al momento minare con il proprio computer non sia sempre conveniente, ma è una discussione aperta e legata al valore della valuta.
Vale anche la pena notare che alcuni potrebbero tentare di vincere i premi in Bitcoin messi in palio da tornei di videogiochi o altro, e se scegliete questa strada non possiamo che augurarvi buona fortuna. Esiste anche il gioco d'azzardo, ma lo citiamo solo per dovere di completezza: non ci torneremo, per quanto siamo consapevoli di quanto peso abbia avuto e abbia ancora questa pratica nel mondo Bitcoin.