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a cura di Manolo De Agostini

Niente battaglia, almeno per il momento, e c'era da aspettarselo dopo l'intervento a gamba tesa di Donald Trump. Broadcom ha deciso di abbandonare il campo e ritirare l'offerta di acquisizione per Qualcomm. 

Broadcom in questi mesi si era spinta a offrire fino a 146 miliardi di dollari totali, ricevendo un secco no dai vertici di Qualcomm. L'azienda fa marcia indietro anche per quanto concerne la nomina di direttori indipendenti per il consiglio di amministrazione al meeting annuale degli azionisti di Qualcomm.

"Anche se siamo delusi da questo risultato, ci adegueremo all'ordine del Presidente. Continueremo il processo di ridomiciliazione e terremo il meeting speciale con gli azionisti come da previsioni il 23 marzo".

"Il Consiglio di amministrazione e il management di Broadcom apprezzano sinceramente il significativo sostegno ricevuto dagli azionisti di Qualcomm e Broadcom durante questo processo". L'azienda ha inoltre ringraziato i candidati indipendenti che si sono proposti per l'elezione al consiglio di amministrazione di Qualcomm e i vari enti statunitensi.

Inizialmente pareva che Broadcom fosse pronta a lottare. A caldo l'azienda si disse "fortemente in disaccordo che la proposta di acquisizione di Qualcomm sollevi qualsiasi preoccupazione sulla sicurezza nazionale". A distanza di poche ore qualcuno deve averla riportata a più miti consigli.

donald trump
Il bacio di Trump terrorizza Broadcom

Secondo la Casa Bianca, malgrado sia in procinto di portare il quartier generale negli USA, Broadcom - attualmente incorporata a Singapore - avrebbe potuto prendere "azioni che minacciano di compromettere la sicurezza nazionale degli Stati Uniti", permettendo l'accesso a tecnologie cruciali, come il 5G in via di sviluppo, ad altri paesi (si suppone la Cina).

Trump ha già bloccato in passato un tentativo di acquisizione di aziende statunitensi da parte di realtà estere. A settembre dello scorso anno ha fermato l'acquisizione di Lattice Semiconductor da parte del fondo cinese Canyon Bridge Capital Partners.

L'intervento di Trump sull'operazione era caldeggiato dopo l'avvio di un'inchiesta da parte del CFIUS (Comitato sugli investimenti esteri degli Stati Uniti) e una lettera del Dipartimento del Tesoro che confermava alle due aziende le preoccupazioni circa la fusione.