Apple ha mandato due persone a casa di James Pinkstone, l'utente che ha sollevato il problema del bug che cancellava la musica, raccontando come Apple Music gli avesse rimosso 122 GB di canzoni dal suo disco. Una pubblicazione diventata velocemente virale, e che ha spinto Apple a pubblicare una correzione (parziale) con l'ultimo aggiornamento di iTunes.
Sarebbe una storia ordinaria e noiosa: si trova un bug e l'azienda coinvolta lo risolve, non prima che qualche utente ne venga danneggiato. L'elemento insolito è che Pinkstone si è visto arrivare a casa Tom ed Ezra, due tecnici Apple che volevano indagare sulla faccenda.
Pinkstone ha scritto un nuovo post sul suo blog, sottolineando – con un tocco di ironia – che "non erano assassini" quelli mandati dall'azienda californiana. I due tecnici hanno anche confermato a Pinkstone che la ragazza con cui aveva parlato si era sbagliata, e che Apple Music non è progettato per rimuovere la musica originale presente sull'hard disk.
Stando al racconto di Pinkstone i due ingegneri Apple hanno passato la giornata di sabato tentando di replicare il problema sul suo computer, senza successo. Uno di loro è tornato domenica per raccogliere dei dati aggiuntivi.
Il problema purtroppo non è ancora del tutto risolto, e per il momento esiste ancora qualche possibilità che si ripresenti – impossibile, per ora, determinare le condizioni che attivano il bug. Per chi usa Apple Music, il consiglio è di fare un backup della musica salvata sull'hard disk. In caso di incidenti disastrosi come quello accaduto a Pinkstone, se non altro, l'unica seccatura sarà il tempo necessario a ripristinare la copia di sicurezza.
Ciò non toglie che l'azione di Apple ha dell'incredibile; non capita certo tutti i giorni che una grande azienda come questa mandi qualcuno a casa di un utente, per verificare un problema di cui si è parlato in un blog. Non è certo lo standard dell'assistenza clienti, ma non sarebbe male se lo diventasse, no?