Calxeda EnergyCore ECX-1000, l'ARM per i server

Calxeda ha presentato EnergyCore ECX-1000, il primo system on chip ARM dedicato al mondo dei server. L'azienda ha lavorato attorno all'architettura Cortex A9 a 32 bit. La prima a credere nel progetto è HP, ma per ora siamo solo all'inizio.

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a cura di Manolo De Agostini

Calxeda ha ufficialmente svelato il suo microprocessore per server basato su architettura ARM. Chiamato EnergyCore ECX-1000 , questo system on chip prodotto a 40 nanometri integra quattro core Cortex A9, uno switch e un engine di gestione dei consumi, tutto su un singolo pezzo di silicio.

I core possono lavorare a una frequenza di 1.1 o 1.4 GHz e ciascuno è dotato di 32 KB di cache L1 dati e 32 KB di cache L1 istruzioni. Tutte le unità accedono a 4 MB di cache L2 ECC e includono un'unità in virgola mobile scalare che può eseguire operazioni a singola o doppia precisione. C'è anche un'unità NEON SIMD che ha registri a 64 e 128 bit e può fare operazioni in virgola mobile. EnergyCore ECX-1000 supporta numerose interfacce di I/O, controller e linee PCIe.

Il design di riferimento di Calxeda prevede quattro di questi chip su un circuito stampato chiamato EnergyCard, quattro slot DIMM e quattro porte SATA. Complessivamente ogni "nodo" consuma solo cinque watt (meno di mezzo watt in idle), inclusi 4 GB di memoria ECC e un SSD con capacità più elevata.

Contrariamente alle attese (anche nostre) non c'è alcun supporto ai 64 bit. Insomma, l'azienda non ha agito per andare "oltre" i limiti dell'architettura Cortex A9 e probabilmente per il momento non serve. Calxeda ha comunque affermato che si avvantaggerà dei progressi svolti da ARM e annunciati nei giorni scorsi (ARMv8 a 64 bit sfida le CPU x86 per PC e server).

L'attuale design non supporta la classica virtualizzazione basata su Hypervisor, ma lo schema di virtualizzazione basato su container LXC per la gestione del sistema a causa del differente tipo di approccio rispetto a un tipico server cloud virtualizzato. 

Il prodotto di Calxeda è rivolto a chi ha bisogno di server che svolgano compiti ben precisi, che non richiedano elevatissime prestazioni e al contempo consumino poca energia. Si parla di server web, di stampa, database, cloud computing e non solo.

Come anticipato in un'indiscrezione della scorsa settimana, HP è stata la prima a credere nel progetto, tanto da realizzare un sistema con 288 nodi Calxeda in un singolo rack 4U. Queste soluzioni sono pensate per gli sviluppatori, ma HP potrebbe anche venderle ad altre parti interessate.

I chip di Calxeda sono disponibili da subito per chi vuole iniziare a sperimentare, mentre quella commerciale è attesa per metà 2012. A fare concorrenza a questa soluzione, oltre a prodotti con chip Atom e altri progetti su cui Intel e AMD stanno sicuramente lavorando, avremo anche l'X-Gene di Applied Micro Circuits, che si candida a essere il primo SoC ARM a 64 bit. I processori multi-core X-Gene, con il nuovo set di istruzioni v8, avranno una frequenza fino a 3 GHz e i primi sample (prodotti da TSMC) sono previsti per la seconda metà del 2012.