Bitfenix Survivor

Recensione - Test dei case Bitfenix Survivor Core, Xigmatek Pantheon e Cubitek Tattoo fire.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Bitfenix Survivor

Il Survivor Core, costruito in acciaio, è caratterizzato dalla copertura esterna in materiale gommato, che ha uno scopo primario: protezione. Potrebbe anche avere un ruolo estetico, ma preferiamo pensare che non sia così, poiché è una superficie che si sporca molto facilmente ed è difficile da pulire.

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Nella parte frontale è possibile installare fino a tre periferiche da 5.25", ed è fornito un adattatore per una periferica da 3.5". Tutta la copertura frontale si rimuove per permettere un'installazione più agevole dei componenti.

Questo case è pensato per i Lan Party, come dimostra la maniglia a scomparsa superiore. Porte di I/O e tasti d'accensione e reset sono nascosti da uno sportellino e posizionati sempre nella superficie superiore. La dotazione di porte I/O prevede quattro porte USB, una eSata, jack per microfono e cuffie. Oltre al tasto di reset e accensione, c'è un terzo pulsante per controllare l'illuminazione delle ventole. Sempre in questa zona troviamo i LED di stato per sistema e hard disk.

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La paratia laterale è tenuta in sede da due viti a ghiera, ma non sarà sufficiente rimuoverle per accedere all'interno: dovrete prima togliere le due coperture degli angoli, fatte dello stesso materiale gommoso delle superfici, e ancorate con quattro classiche viti che vi richiederanno l'ausilio di un cacciavite.

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Il layout interno dispone l'alimentatore sul fondo - come la maggior parte dei case moderni. I cestelli per gli hard disk sono due, ognuno in grado di ospitare fino a tre dischi. Non manca un sistema d'ancoraggio automatico, mancante però per i DVD. Le schede d'espansione si fissano tramite viti a ghiera.