C'è stato un cartello sui prezzi delle RAM tra il 1998 e il 2002

Negli Stati Uniti i consumatori potranno richiedere un risarcimento dopo che è stato appurato come, tra il 1998 e il 2002, i produttori di DRAM si siano accordati per mantenere prezzi più alti del normale per incamerare maggiori introiti.

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a cura di Manolo De Agostini

I consumatori statunitensi sono riusciti a vincere una battaglia contro 12 produttori di memorie DRAM accusati di aver fatto cartello sui prezzi tra il 1998 e il 2002. La class action si è conclusa con la disponibilità delle aziende a risarcire gli utenti, mettendo a disposizione una somma fino a un massimo di 310 milioni di dollari.

I nomi in gioco sono quelli dei principali produttori di memorie: Elpida, Hitachi, Hynix, Infineon, Micron, Mitsubishi, Mosel, Nanya, NEC, Samsung, Toshiba e Winbond. Samsung è quella che pagherà di più con 113 milioni di dollari, seguita da Micron con 66,77 milioni, Hynix (49,97 milioni), Infineon (29,11 milioni) e NEC (20,28 milioni).

Dei 310 milioni circa 200 milioni saranno usati per risarcire le persone o le aziende che ne faranno richiesta, mentre il resto servirà per pagare gli avvocati e i costi sostenuti dall'amministrazione statunitense. I consumatori statunitensi che hanno acquistato memoria DRAM in quel periodo o prodotti con memoria DRAM - come PC, console, stampanti, etc. - possono sottoporre la propria richiesta di risarcimento in un apposito sito web.

Possono ricevere da 10 dollari a oltre 1000 dollari, a seconda del numero di acquisti e soprattutto dal numero di richieste che perveranno. Per ottenere il denaro i consumatori devono aver acquistato memoria DRAM negli Stati Uniti - o da un rivenditore statunitense - mentre chi l'ha acquistata direttamente da uno dei produttori non potrà avanzare pretese.

Nonostante l'accordo, le aziende affermano di non aver fatto nulla di sbagliato, ma hanno deciso di "non impegnarsi in una condotta che potrebbe essere problematica in questi procedimenti", oltre a "educare i dipendenti a rispettare la legge". Sì insomma, una supercazzola prematurata degna del Conte Mascetti di Amici Miei.

I consumatori statunitensi hanno tempo fino al primo di agosto per presentare i reclami. E noi poveri europei a chi dobbiamo chiedere per reclamare qualcosa?