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a cura di Dario D'Elia

I laboratori di ricerca della Informatics Circle of Research Excellence iCORE, organizzazione ICT finanziata dal Governo canadese, hanno terminato lo sviluppo di un nuovo tipo di chip che potrebbe rivoluzionare l’intero mercato hardware mobile. Il modello in questione, secondo i due ingegneri che hanno curato l’intero progetto, Dave Nguyen e Chris Winstead, permetterebbe di contenere il consumo energetico di almeno 100 volte rispetto agli attuali chip in commercio. Il processore iCORE sfrutta un’evoluzione della “tecnologia analogica” già utilizzata da Winstead, per ingegnerizzare il più grande decoder chip “analogico”.

L’utilizzo del termine “analogico” potrebbe risultare improprio, ma in verità è solo la denominazione di un nuovo metodo di processing dei dati, conosciuto come “analog decoding”. Rispetto agli attuali standard permette di utilizzare una piccolissima quantità di energia per eseguire gli algoritmi di calcolo.

"È risaputo che l’unico limite all’incremento delle prestazioni di computing e alla miniaturizzazione dei device portatili è data dalle esigenze di autonomia" - ha spiegato Christian Schlegel, docente dell’Università d’Alberta (Canada) e sviluppatore presso iCORE - "un progetto di questo genere rappresenta quindi l’avanguardia della ricerca nel campo dell’hardware processing".

Secondo gli ingegneri canadesi, il chip iCORE potrà essere utilizzato non solo per i computer portatili, aumentando considerevolmente le prestazioni energetiche, ma anche per i terminali mobili, con risultati finali impressionanti: una carica durerebbe un anno.