Chrome corre, ma IE9 e Firefox 4 provano a fermarlo

Nel mondo dei browser Chrome è costantemente il software in maggiore ascesa. Per quanto riguarda Firefox e IE, i dati positivi arrivano dalle ultime versioni, in particolare per Microsoft su Windows 7.

Avatar di Manolo De Agostini

a cura di Manolo De Agostini

Chrome si fa sempre più arrembante sulla scena dei browser. Il prodotto di casa Google ha concluso il mese di marzo (dati Net Applications) in forte crescita, a scapito della quota di Internet Explorer e in ascesa rispetto al seppur positivo, Firefox.

Internet Explorer è ancora nettamente in testa, con una quota complessiva del 55,9%. Dietro, al 21,8%, c'è Firefox. Chrome è terzo con l'11,57%, seguito da Safari (6,61%) e Opera (2,15%). Firefox è in leggera crescita (a febbraio deteneva il 21,74%), mentre il calo della quota di IE continua senza soste (a febbraio aveva il 56,77%).

Il mese di marzo è interessante perché permette di scattare un'istantanea sul debutto delle tre nuove versioni dei browser più diffusi del momento. Chrome 10 ha una fetta nella torta Google del 6,69%, Firefox 4 ha raggiunto l'1,68% degli utenti Mozilla e IE9 è dietro con l'1,04%.

Dato che IE9 è compatibile solo con Windows Vista SP2 e Seven, Net Applications ha rilasciato anche i dati che riguardano solo l'ultimo sistema operativo Microsoft. In questo caso vediamo Chrome 10 al 10,19%, Internet Explorer 9 al 3,56% e Firefox 4 al 2,8%.

Nel confronto tra IE9 e Firefox 4 è per ora in testa Microsoft, almeno su Windows 7. Se il quadro sarà il medesimo anche a fine aprile, la casa di Redmond avrà portato a casa probabilmente ciò che cercava: evitare il tracollo. D'altronde la quota complessiva di IE continuerà a scendere per l'enorme massa di utenti che usa ancora Windows XP e i sistemi non compatibili con IE9. Quando tutti saranno passati a Vista o 7, i conti torneranno a essere più realistici e veritieri.

Allo stesso tempo Firefox continuerà a giocarsi le sue carte, sia con uno sviluppo più serrato (Mozilla: un Firefox nuovo ogni sedici settimane), che con un maggior focus sulla velocità del prodotto finale. Mozilla ha capito che il problema si risolve lavorando sia sul browser, ma anche sulle estensioni, che in futuro dovranno rispettare degli standard velocistici ben precisi.

"Di media ogni add-on che installate aggiunge un 10% di tempo all'avvio di Firefox. Per alcuni utenti si tratta di millisecondi, per altri mezzo secondo; dipende dall'hardware e dal software di ogni sistema. Molti add-on aggiungono meno del 10% e, sfortunatamente, altri di più. Basandoci sui nostri dati prestazionali, installando 10 add-on il tempo di avvio di Firefox raddoppia".

Per questo motivo Mozilla sta lavorando a strumenti di sviluppo, documentazione e iniziative per sensibilizzare gli utenti, in modo da ridurre l'impatto degli add-on a un valore di almeno il 5%, se non inferiore.

La prima cosa che Mozilla ha messo in campo è un sistema di test prestazionale automatizzato. La fondazione eseguirà ogni settimana delle prove sui 100 add-on più popolari, pubblicando i risultati. "Presto faremo la scansione delle nuove versioni di tutti gli add-on che saranno presentati. Nei mesi a venire allargheremo i test per includere altre misurazioni, come i tempi di caricamento".

"Nelle prossime due settimane inizieremo a visualizzare avvertimenti nella nostra gallery per gli add-on che rallentano il tempo di avvio di Firefox del 25% e oltre. Nella futura versione di Firefox questi avvertimenti saranno visualizzati anche nell-Add-on Manager".

Mozilla metterà a disposizione degli sviluppatori strumenti che consentiranno di verificare le prestazioni dei loro add-on sugli stessi sistemi che la fondazione userà per valutare le velocità delle estensioni. 

Infine, add-on di terze parti o le toolbar non saranno più installati salvo che l'utente non confermi esplicitamente la volontà di voler continuare nel processo. In questo modo Mozilla punta a eliminare tutte quelle estensioni che s'installano sul browser a insaputa degli utenti.