Chrome e YouTube per bambini nel 2015

Google sta lavorando per adattare i propri prodotti a un pubblico più giovane. Sarà rivisto il motore di ricerca, ma anche YouTube e Google Chrome. Il progetto si basa sull'idea di formazione, oltre che sul blocco di contenuti per adulti.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Google sta lavorando a versioni per bambini dei propri prodotti, dalla ricerca a YouTube e Chrome. Lo riporta USA Today, in un articolo che indica le prime settimane del 2015 come periodo in cui sarà avviata la sperimentazione. Le nuove versioni saranno progettate per utenti fino a 12 anni di età.

"La motivazione all'interno della società è che tutti noi abbiamo dei figli", ha affermato la vice presidente Pavni Diwanji, "quindi siamo spinti a cambiare i nostri prodotti affinché siano sicuri e divertenti per i ragazzi. Vogliamo riflettere su ciò che facciamo, e dare ai genitori gli strumenti giusti per controllare ciò che fanno i bambini. Vogliamo aiutare i ragazzi a stare al sicuro, ma soprattutto aiutarli a essere più che semplici consumatori di tecnologia, ma anche creatori".

google chrome

Il reporter Marco Della Cava sottolinea il possibile conflitto dell'operazione: qualcuno potrebbe accusare Google di marketing diretto ai più giovani, un'azione a volte illegale e senz'altro discutibile. Eppure non si tratta solo della classica "strategia dell'Happy Meal", mirata a crearsi clienti giovanissimi.

Il fatto è che anche senza marketing specifico bambini e ragazzini di tutto il mondo sono già online: navigano, usano i social network, guardano i cartoni animati su YouTube già da piccolissimi. E allora forse non è fuori luogo pensare di adattare gli strumenti alla fascia di età.

I problemi da affrontare sono molti: Marc Rotenberg (Electronic Privacy Information Center) cita per esempio le pubblicità con audio e come possono influenzare i più giovani. "La FTC", afferma Rotemberg, "dovrà fare qualcosa. Non credo che un mondo dove si vende ai nostri figli ciò di cui non hanno bisogno sia quello che vogliamo". Diwanji, che dirige questo nuovo progetto Google, mira poi a fare un passo ulteriore: non solo bloccare contenuti, ma insegnare ai giovani come usare la tecnologia in modo responsabile e sicuro.

Si tratta per esempio di creare un motore di ricerca che per la parola di ricerca "treni" generi risultati che hanno a che fare con giocattoli e cartoni animati, e non con gli orari della stazione più vicina. Al momento però i prodotti Google non sono affatto confezionati pensando a questi specifici bisogni, e creare qualcosa che possa soddisfare le tante possibili richieste dei genitori non sarà semplice. "Forse questa è una delle mie più grandi sfide" conferma infatti Pavni Diwanji.

youtube

Le affermazioni di principio sono eccezionali, ma lo è anche la sfida che dovrà affrontare Google. Alcuni punti sono facili, come per esempio fare una versione di Chrome che riconosca e blocchi i contenuti per adulti, con eventualmente la possibilità di creare una lista personalizzata di siti ammissibili.

Altre cose invece sono più complicate: su YouTube andrebbero filtrate le pubblicità per esempio, perché non è raro vedere uno spot di biancheria intima prima di un cartone animato, e sarebbe anche importante etichettare i video secondo le fasce di età così da potersi creare canali sicuri. Andrebbero rivisti gli algoritmi di correlazione, e sfoltiti quei video che sembrano per bambini ma non lo sono.

Senza dimenticare il fatto che tutte queste misure, almeno in qualche modo, potenzialmente possono far perdere soldi a Google, soprattutto se dovesse prevalere la linea proposta da Marc Rotenberg. La stessa linea che in teoria regola la televisione: ci sono regole anche rigide sulla pubblicità nei programmi per bambini e sui canali tematici, ma chiunque può verificare come siano spesso disattese. Come affronterà Google la questione?