Chrome risolve le falle e diventa browser di Stato

L'ultimo aggiornamento di Google Chrome ha corretto diversi bug etichettati come gravi. Google continua a pagare tutti quelli che collaborano a questa attività, e ha messo in palio cifre enormi per chi violerà il browser al Pwn2Own.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Google ha aggiornato il browser Chrome e corretto così 14 problemi di sicurezza che mettevano a rischio gli utenti. L'ultima versione (17.0.0963.56) risolve i difetti, che sono stati individuati da specialisti in tutto il mondo, ai quali l'azienda ha pagato circa 47.500 dollari.

Della cifra totale 17.500 dollari rappresentano il prezzo "normale" riconosciuto da Google per questa attività. Altri 30.000 dollari sono stati invece distribuiti a tre sviluppatori in particolare, in riconoscimento per la particolare dedizione e qualità del loro lavoro. Un impegno che ha il suo tornaconto, visto che questi sviluppatori non sono nuovi agli assegni emessi da Google – di certo un buon modo per arrotondare.

Google tiene lontani i bug da Chrome 

Nel 2012 la cifra sborsata da Google per la ricerca di bug in Chrome ammonta a 73.000 dollari, ma l'azienda di Mountain View è pronta ad alleggerirsi di ben un milione di dollari se qualcuno riuscirà a "bucare" il browser durante l'ormai noto Pwn2Own. Non sarà facile però, perché da quest'anno sono state introdotte nuove regole che rendono il gioco più difficile – praticamente bisogna fare tutto in tempo reale.

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La cifra colossale non andrà a una sola persona, perché si tratta di un monte premi che l'azienda mette a disposizione di tutti quelli che riusciranno a violare la sicurezza di Chrome in qualche modo. 60.000 dollari per una falla nel browser, 40.000 per un attacco che sfrutti anche un altro software, e 20.000 per chi penetra nel sistema passando dal browser ma sfruttando vulnerabilità esterne a Chrome.

Questa continua ricerca di stabilità e sicurezza sta pagando anche in contesti inattesi. Il Dipartimento di Stato USA (equivalente grossomodo al nostro Ministero degli Esteri) ha infatti ammesso l'uso di Google Chrome come browser alternativo a Internet Explorer 8.

Può far sorridere, ma non si può scordare che in certi contesti l'aggiornamento software viene sempre gestito con moltissima cautela, con l'obiettivo di garantire il costante funzionamento di ogni cosa. Il browser, come tutti gli altri software, dev'esser compatibile con un'infrastruttura IT complessa e sviluppata internamente – un risultato per nulla scontato. La certificazione ottenuta da Chrome è quindi un primo passo verso migliaia di computer in uso presso le istituzioni degli Stati Uniti – un bel colpo per Google.