Silicon Valley, attenta! La Cina investe 29 miliardi nella produzione di chip

Parte la "Fase II" degli investimenti cinesi nella produzione di chip localmente. Sul piatto quasi 29 miliardi di dollari per raggiungere l'indipendenza dalla tecnologia estera, in particolare dalle aziende della Silicon Valley.

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a cura di Manolo De Agostini

Si chiama “Fase II” ed è ancora più temibile (per la Silicon Valley) della “Fase I”. La Cina ha deciso di aprire nuovamente il portafogli varando una seconda tornata di investimenti tramite un veicolo chiamato National Integrated Circuit Industry Investment Fund Phase II Co., Ltd. (National Big Fund Phase II).

In sostanza, la Cina si appresta a più che raddoppiare gli investimenti nelle aziende tecnologiche locali, mettendo sul piatto qualcosa come 204,15 miliardi di yuan (28,9 miliardi di dollari). La Fase II segue cinque anni la Fase 1 e prenderà il via a novembre. Nel precedente quinquennio lo stato cinese ha immesso liquidità in 23 realtà impegnate nella progettazione e produzione di semiconduttori portando a diverse fusioni, acquisizioni e quotazioni.

L'industria cinese dei semiconduttori è in fermento perché non è chiaro quale sarà il focus degli investimenti della Fase II, quindi al momento non è possibile dire chi ne trarrà i maggiori benefici. Alcuni indizi però fanno pensare che il paese asiatico investirà nella produzione di macchinari litografici e tutto ciò che è essenziale per la realizzazione di chip.

Nella sostanza la Cina punta ad avere una filiera industriale indipendente, autosufficiente e "controllabile" per la produzione di chip progettati localmente. Obiettivo? Dipendere sempre meno dalla tecnologia estera, Stati Uniti in primis, quindi comprare meno CPU da aziende come Intel e AMD, meno acceleratori da Nvidia e via discorrendo.

Il Ministero delle Finanze parteciperà all’investimento con 3,18 miliardi di dollari e sarà l'azionista di maggior peso, ma anche i governi locali contribuiranno al fondo. Gli altri “azionisti” sono Shanghai Guosheng (Group) Co., Ltd., China National Tobacco Corporation, China Telecom e diversi altri fondi di investimento cinesi e produttori tecnologici. Si parla in totale di 27 partecipanti.

La Fase I ha investito l’industria hi-tech cinese con 19,63 miliardi di dollari, andando a rappresentare - finora - il più grande investimento industriale in Cina. Un’iniezione di capitali che ha superato del 15,6% il piano originale - 16,98 miliardi. Al settembre 2018 il denaro era stato investito complessivamente in un totale di 77 progetti e 55 imprese specializzate.

Come scritto, la Fase II del fondo nazionale sembra avere obiettivi diversi dalla prima. Ding Wenwu, presidente del “Big Fund”, ha dichiarato: “Per creare una filiera per l’approvvigionamento di chip ogni collegamento deve essere integrato organicamente con chi usa macchinari e materiali domestici. Solo in questo modo possiamo raggiungere l'indipendenza, rendendo controllabile la filiera di approvvigionamento".