Conclusioni

Comparativa - Confronto fra 16 CPU usando un core singolo a una frequenza di 3 GHz.

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a cura di Tom's Hardware

Conclusioni

Con questo articolo siamo andati indietro nel tempo, testando design differenti. L'idea era quella di dare uno sguardo a come si sono evoluti i prodotti di Intel e AMD nel corso degli anni. Per farlo abbiamo dovuto creare un ambiente libero da ogni sorta di variabile. Abbiamo eseguito benchmark di ogni processore usando un singolo core impostato a 3 GHz.

La buona notizia è che siamo stati in grado di generare alcuni dati interessanti su come le successive generazioni di hardware si comportano in base al clock. La cattiva notizia, se si può chiamarla così, è che molti risultati sono più di natura teorica che altro. Naturalmente le applicazioni threaded si avvantaggeranno di più core e se potete usarne di più in un processore AMD rispetto alla CPU Intel allo stesso prezzo, la situazione cambia di conseguenza.

I test sintetici come 3DMark 11 e Sandra 2010 Pro non lasciano dubbi sul fatto che i carichi di lavoro moderni richiedano CPU adeguate. Dati i risultati della suite Cryptography di Sandra, sappiamo che chiunque usi la codifica o decodifica AES per codificare per esempio una partizione di sistema, deve considerare un processore in grado di accelerare quell'operazione. Lo stesso si applica agli appassionati di giochi. Tessellation e fisica stressano sia la scheda video sia la CPU, il che significa che i processori multi-core sono più rilevanti che mai, persino per gli utenti mainstream.

È difficile generalizzare sui risultati che abbiamo visto, date le differenze rilevate tra i vari carichi di lavoro. E nuovamente non vogliamo dire che se un core Clarkdale o Lynnfield è più veloce di uno Phenom II, significa che i processori Core i5 o i7 siano più veloci di un chip AMD a un determinato prezzo. Dopotutto, AMD mitiga queste debolezze aggiungendo più core rispetto alle CPU Intel.

Anche se Intel è al top in molti test, il risultato è positivo anche per AMD. I processori Intel sono generalmente più veloci dei chip AMD in termini di prestazioni per clock e per core. Rispondere a quelle prestazioni mancanti aggiungendo più core fisici pone AMD nella fortunata posizione in cui i suoi Phenom II a quattro o sei core offrono ancora ampie prestazioni con le applicazioni single-threaded, e decollano con operazioni più parallele. Completate da un prezzo aggressivo, queste CPU hanno un buon valore per l'appassionato.

In ogni caso per AMD è giunto il tempo di miglioramenti significativi ed evidenti nella sua prossima piattaforma desktop, se spera di continuare a competere con Intel. Il die shrink a 22 nm Ivy Bridge è in arrivo, e sicuramente offrirà frequenze superiori. I risparmi energetici saranno probabilmente un segno distintivo della mossa evolutiva, così come un ulteriore aumento delle prestazioni grafiche.

A questo punto, siamo amareggianti nel dover dire che i core AMD, singolarmente, battono solo il vecchio Pentium 4 di Intel o forse anche un Core 2 del 2006/2007. Non hanno alcuna possibilità contro qualsiasi altra cosa, da Nehalem a oggi. Ancora una volta, questo si riferisce alle prestazioni per clock per core e non ai prodotti multi-core che possiamo acquistare. AMD deve tornare in gioco, non solo inserendo nei suoi processori tanti core, ma anche migliorando notevolmente le prestazioni per clock.

In conclusione, la concorrenza ha spinto Intel a progettare l'architettura Core prima, e poi quella Nehalem. E chiaramente sta ancora stimolando i miglioramenti nei processori; quindi non vediamo l'ora di toccare con mano il lavoro svolto da AMD, quando Zambezi sarà nei nostri laboratori.