Introduzione
Un numero crescente di fotocamere digitali sono state riviste per lavorare con schede di memoria SD o SDHC, anziché CompactFlash. Questo passaggio si deve ai requisiti fisici delle CF, ma anche al fatto che sono più costose delle SD, per via dell'interfaccia UltraATA Integrata. Chi vuole un prodotto professionale, tuttavia, ha ancora delle ragioni per spendere di più e scegliere le CompactFlash, che offrono più velocità, flessibilità e prestazioni, rispetto alle più economiche SD.
Le schede CompactFlash appaiono come dispositivi IDE/UltraATA, quindi l'accesso è più semplice: il dispositivo host (di solito una fotocamera) deve semplicemente creare un file system come FAT32, e siete pronti a partire. Questa soluzione rende possibile usare le moderne schede ad alta capacità anche con dispositivi datati, mentre le schede SDHC funzionano solo con foto e videocamere recenti.
L'UltraATA, vecchia com'è, lavora ancora bene e le differenti revisioni dello standard hanno assicurato la sua contemporaneità. Il limite di capacità attuale è di 32 GB, ma sono già stati annunciati i primi prodotti a 64 GB.
Le prestazioni delle schede SDHC è limitata dal dispositivo cui si sta accendendo. Nel nostro caso, il collo di bottiglia è stato un lettore di schede USB 2.0, in grado di raggiungere un limite massimo approssimativo di 20 MB/s. Gli altri dispositivi hanno, ad oggi, fallito nel tentativo di fornire prestazioni migliori. Tuttavia, si tratta di un valore più che sufficiente per molte fotocamere digitali consumer e altre applicazioni. Inoltre, le schede non hanno ancora raggiunto una velocità di scrittura di 20 MB/s.
Le schede CF, invece, sono più veloci: il miglior prodotto in questa recensione ha raggiunto un throughput in scrittura di quasi 43 MB/s e una prestazione in lettura di 47 MB/s. Abbiamo usato un lettore di schede CompactFlash-to-SATA per assicurarci che non ci fossero colli di bottiglia per le schede di Kingston, Lexar, PNY, San Disk, Silicon Power e Transcend.