Condanna del Garante alle società di money transfer

Trasferimento di denaro illecito: una condanna esemplare del garante. Ecco le norme che sono state violate e i termini di legge da rispettare.

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a cura di Luigi Dinella

banner tom s legal 813643fc24538e60ff074e8dea9719c67Recentemente il Garante della Privacy ha irrogato pesanti sanzioni nei confronti di una multinazionale e di alcune società di money transfer che trasferivano in modo illecito denaro a imprenditori cinesi. Abbiamo chiesto un parere al Dott. Luigi Dinella dello Studio Legale Fioriglio Croari.

Le società di money transfer, che si stanno affermando con sempre maggiore forza, rappresentano una modalità alternativa (e più agevole) alle banche per inviare denaro in qualsiasi parte del mondo. Le regole per il trasferimento del denaro attraverso queste società, tuttavia, risultano assai meno stringenti di quelle a cui è sottoposto un regolare bonifico bancario: gli agenti autorizzati dalle suddette società a effettuare i trasferimenti, infatti, hanno pochissimi obblighi riguardanti il controllo dei soggetti che inviano e ricevono il denaro.

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Foto: © garagestock / Depositphotos

Ulteriore punto critico, che rende maggiormente difficili i controlli da parte delle autorità nei confronti delle società di money transfer, è la localizzazione di queste ultime, poichè spesso le loro sedi legali sono situate in territori al di fuori dei confini nazionali.

Pertanto può risultare semplice per determinati soggetti trasferire denaro, con modalità e finalità illecite, utilizzando questo circuito alternativo: su queste tematiche ricade la condanna inflitta dal Garante della Privacy nei confronti di quattro importanti società di money transfer e di una multinazionale che trasferivano in modo illecito somme di danaro a imprenditori cinesi.

In questo articolo analizzerò, innanzitutto, il caso che è stato sottoposto all'attenzione del Garante, per poi passare all'esame delle norme che sono state violate ed hanno portato all'irrogazione delle sanzioni.

Il caso

La condanna del Garante è partita da alcune indagini della Procura di Roma che hanno accertato come una multinazionale, con l'ausilio di quattro società di money transfer, sia riuscita a traferire delle cospicue somme di denaro ad alcuni imprenditori asiatici. Tale trasferimento è risultato tuttavia illecito in quanto le somme di denaro, per aggirare la normativa antiriciclaggio, sono state frazionate in tanti piccoli versamenti che venivano attribuiti a soggetti i cui dati erano stati raccolti in modo illecito, del tutto inconsapevoli del trasferimento di denaro (alcuni risultavano addirittura deceduti).

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Foto: © Yakobchuk / Depositphotos

Il Garante, rilevando importanti violazioni della normativa sulla privacy, è stato costretto a intervenire e ha punito le società interessate (inclusa la multinazionale) con una multa complessiva di 11 milioni di euro.

La pronuncia risulta particolarmente forte, in quanto è la prima che effettivamente ha condannato al pagamento di una somma di denaro così elevata e servirà dunque da monito per scongiurare successivi tentativi di questo genere.

Violazione delle norme antiriciclaggio

I movimenti illeciti delle società coinvolte hanno violato in primis le disposizioni della normativa antiriciclaggio. Con il termine antiriciclaggio si fa riferimento a quelle misure volte alla prevenzione e alla soppressione del riciclaggio di denaro, ovvero all'utilizzo in attività lecite di beni ottenuti illecitamente: i beni frutto di un reato vengono riutilizzati, ripulendoli, in attività lecite. La normativa di riferimento in Italia è il D.lgs. 231/2007 con varie successive modifiche.

Nel caso specifico, tra le norme che sono state violate dalle società che hanno agito illecitamente bisogna prendere in considerazione, in particolare, l'articolo 49 del decreto legislativo appena indicato.

L'articolo in questione pone alcuni limiti al trasferimento di denaro contante tra soggetti diversi. Infatti non può essere trasferita una somma maggiore di 5000 euro, anche se frazionata - proprio per evitare di trasferire ingenti somme di denaro non controllate a un determinato soggetto. È proprio questa la norma violata dalle società di money transfer, che indicando come soggetti che effettuavano il bonifico più persone (a loro insaputa) ed effettuando più trasferimenti consecutivi a pochi secondi di distanza, sono riuscite ad aggirare tale limite, facendo arricchire indebitamente gli imprenditori cinesi.

Trattamento illecito di dati

Risulta inoltre violata la normativa del Codice della Privacy sotto vari aspetti. I dati dei soggetti a cui veniva intestato il bonifico, secondo le indagini, erano infatti raccolti tramite fotocopie di documenti d'identità custoditi e raccolti dagli autori degli illeciti al fine di attribuire loro i pagamenti. Ovviamente nessuno dei versatori fittizi aveva mai firmato o compilato alcun modulo e non era dunque a conoscenza del trattamento effettuato sui loro dati e del trasferimento di denaro.

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Foto: © Vladru / Depositphotos

Innanzitutto, non è stata fornita alcuna informativa sul trattamento dei dati ai soggetti i cui dati sono stati trattati e non è stato richiesto loro alcun consenso.

Viene poi integrato il dettato dell'articolo 167 dello stesso Codice, che ha ad oggetto il trattamento illecito dei dati personali. Secondo l'articolo in questione, infatti, chiunque procede al trattamento dei dati personali in violazione di alcune prescrizioni del Codice col fine di recare profitto a sé o altri (vantaggi di carattere economico patrimoniale), o al fine di causare un altrui danno (tangibile e reale come ad es. una modifica allo stile di vita causata dalla lesione) è punibile con la reclusione da 6 a 24 mesi. L'ipotesi si è verificata esattamente nel caso analizzato in quanto i dati venivano trattati illecitamente e a insaputa dei malcapitati ad esclusivo vantaggio economico dei trasgressori.

Conclusioni

La decisione del Garante risulta in un certo senso rivoluzionaria, poiché mai si era arrivati a una condanna per cifre simili. Le società di money transfer dovranno porre maggiore attenzione in futuro visto il pugno duro che il Garante intende adottare, e soprattutto alla luce dell'entrata in vigore del nuovo Regolamento sulla privacy europeo, che prevede indicazioni ancora più stringenti per la protezione dei dati personali.

Sarebbe comunque auspicabile un intervento legislativo volto a regolarizzare e rendere maggiormente controllati questi sistemi di trasferimento di denaro per evitare situazioni simili.