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a cura di Alessandro Crea

Nearby fu copiata da Facebook, era identica a Faround, app sviluppata da un'azienda italiana: lo ha stabilito la Corte d'Appello, ribadendo la sentenza di primo grado che aveva stabilito una violazione del diritto d'autore e concorrenza sleale nei confronti della società dell'hinterland milanese Business Competence. I giudici di secondo grado hanno anche stabilito che Facebook dovrà coprire i costi delle spese processuali dell'azienda milanese, che ammontano a 1750 euro.

Già in prima istanza comunque la sezione specializzata in materia d'impresa del tribunale aveva stabilito che Nearby, applicazione che individua dove si trova l'utente per suggerirgli bar e ristoranti nei paraggi in base ai suoi gusti, fosse effettivamente copiata da Faround.

facebook nearby

Nella fase cautelare del procedimento inoltre, alla fine del 2016, i giudici avevano anche respinto la richiesta di Facebook di sospendere l'esecutività della sentenza di primo grado.

Ora però resta ancora in piedi il giudizio di primo grado relativo alla quantificazione del danno subito da Business Competence in seguito alle violazioni imputate a Facebook, senza contare che sicuramente il colosso di Menlo Park ricorrerà in Cassazione anche in merito alla sentenza principale.  Insomma Davide ha vinto un'importante battaglia, ma la guerra contro Golia sembra tutt'altro che conclusa.