Da Google a Nvidia, tutti pronti a spazzare via il JPEG

Alliance for Open Media, formata dai principali colossi della Silicon Valley sta lavorando a un nuovo formato che dovrebbe soppiantare il JPEG.

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a cura di Dario D'Elia

Google, Mozilla, Nvidia, AMD, Facebook, Netflix, Microsoft e molte altre aziende della Silicon Valley, che fanno parte della Alliance for Open Media, stanno sviluppando un nuovo formato che punta a soppiantare il JPEG. Pare che il laboratorio faccia il 15% meglio persino del nuovo HEIC di Apple - accreditato di ridurre le dimensioni del 50% rispetto al JPEG.

Tim Terriberry, responsabile Mozilla del progetto, ha spiegato che il vecchio JPEG ormai mostra il fianco. Il tema non è solo quello delle dimensioni dei file ma anche la mancanza di supporto a un ampio spettro di toni chiari e scuri, la cromia limitata e la difficoltà di gestione di elementi grafici come testi e loghi. Sotto il profilo tecnologico poi bisogna considerare anche l'impossibilità di gestire panoramiche, live photo, gli scatti continui e i dati delle scene 3D.

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Immagine compressa a 28KB in JEPG, HEIC e lo sperimentale

La questione di fondo è che sempre di più si cerca un legame tra formati fotografici e video. Alliance for Open Media ha trovato nella tecnologia di compressione video AV1 - da cui deriva il formato fotografico su cui stanno lavorando - un potenziale candidato per il successo, soprattutto perché non è soggetto a licenze di brevetto.

Per Netflix, Amazon, Hulu, Facebook e tutte le altre piattaforme streaming  sarebbe un colpaccio se si affermasse. Anche perché una delle debolezze del principale concorrente HEIC - basato a sua volta su HEVC (H.265) - è che non solo richiede investimenti licenziatari ma non ha ancora convinto i colossi dell'hardware.  Alliance for Open Media invece può contare sul supporto di Intel, Nvidia, AMD e ARM.

comparativa

Integrare un acceleratore hardware compatibile con AV1 sarebbe piuttosto semplice, ma a questo punto il tema è di carattere strategico. Google dovrebbe mettere da parte il suo WebP, che è stato introdotto nel 2010 per velocizzare il caricamento delle pagine e ha convinto eBay, Alibaba, Yahoo e altri colossi ma non tanto gli sviluppatori di browser.

Insomma, la convergenza di interessi al momento sarebbe uno dei freni al grande salto in avanti che manca per la sua affermazione. Senza contare che ogni piccola deviazione dal sistema di compressione video potrebbe avere effetti collaterali da gestire su quello delle immagini.

E così eccoci oggi con un formato vecchio che continua a dominare perché di fatto gli avversari non riescono a trovare un accordo su tutto.