Dalla Russia furore contro MacBook e Mac Donald's

Tutti i prodotti Apple rischiano di essere proibiti al personale governativo russo: sono un simbolo della potenza occidentale.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Mosca sta pensando seriamente di mettere al bando gli oggetti hi-tech firmati Apple. Il vice presidente della Commissione della Duma per l'informazione e la tecnologia, Vadim Degin, ha stilato un rapporto in cui specifica che "nella situazione attuale la sostituzione dei prodotti di cui abbiamo già parlato più volte è diventata un passo necessario". Quello a cui fa riferimento è l'uso, per lo meno da parte dei funzionari pubblici, di tablet, smartphone e computer firmati Apple.

I motivi alla base di quella che per ora è ancora una minaccia, almeno in parte, sono complessi. Tutto è iniziato con lo scandalo del Datagate e le rivelazioni della talpa Snowden - rifugiato politico proprio in Russia. Forse per reale paura dello spionaggio, forse per sfruttare una ghiotta occasione, il discutibile comportamento dell'NSA aveva portato il governo russo a dubitare della sicurezza dei sistemi informatici statunitensi.

MacBook e Mac Donald's ospiti scomodi in Russia

A complicare le cose è arrivata la crisi Ucraina, con le sanzioni di Washington, ed ecco che la frittata era fatta: prima Mosca ha annunciato che gli iPad dei funzionari governativi russi sarebbero stati sostituiti con tablet Samsung "per garantire maggiore sicurezza". Ora finiscono nella lista nera tutti i prodotti con il marchio della Mela morsicata.

Se qualcuno si chiede perché Apple e non gli altri, la risposta è banale: perché Apple - come Coca Cola e McDonald's - è un simbolo della potenza economica e mediatica degli Stati Uniti in tutto il mondo. È un marchio che suscita reazioni controverse, e probabilmente molti non saranno d'accordo nel dargli tutta questa importanza. Ma sta di fatto che quando un pezzo da novanta come la Russia decide di fare un'azione plateale contro l'economia statunitense mira dritto su Cupertino, oltre che sulla bevanda gassata più popolare al mondo e sulla catena di fast food.

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Tutti nella bufera, per un braccio di ferro che forse non porterà a niente di definitivo concretamente parlando, ma che ha già dato il primo risultato: un riconoscimento di prestigio che probabilmente non sarebbe mai arrivato con tanta forza in una situazione di pace e fratellanza.