Dell alla fine ha ammesso di aver consapevolmente venduto milioni di PC difettosi. Un'ammissione implicita in verità , e l'ultimo capitolo di una causa aperta nel 2007. Da una parte il produttore di PC e dall'altra un un cliente (A.I.T.) che si è visto consegnare 2000 prodotti malfunzionanti, e ha subito danni per milioni di dollari (Dell vendeva prodotti difettosi, pur sapendolo).
Dell
Dell secondo la denuncia ha continuato a vendere i prodotti difettosi pur conoscendo il problema. Salvo poi negare di averlo fatto (12 milioni di Optiplex difettosi, Dell respinge l'accusa) e affermare di aver agito in buona fede. Anzi, i rappresentanti dell'azienda aggiunsero che il problema - legato a certi condensatori - riguardava anche altri produttori, e chiamarono in causa anche Apple e HP.
Alla fine Dell ha deciso di levarsi dalla causa in corso trovando un accordo con A.I.T. Non è un'esplicita ammissione di colpa, ma non si può negare che in questo modo l'azienda evita che il giudice si pronunci in favore dell'accusa, e affermi pubblicamente la mala fede.
"Se costa meno risarcire le vittime, non le ritiriamo" (Fight Club).
I termini dell'accordo sono riservati, e nessun rappresentante delle aziende, né i loro legali, hanno rilasciato dichiarazioni a riguardo.
Si chiude così un capitolo nerissimo nella storia di Dell, uno dei nomi più importanti del settore. L'azienda è riuscita a evitare una macchia pesante sul proprio passato, probabilmente a suon di milioni di dollari. Resta però l'amaro in bocca, nell'avere una conferma sulle scelte delle aziende di cui non sentivamo il bisogno. E che probabilmente non riguarda solo il mondo dei computer.