Dell: spazzatura oceanica per l'imballaggio di un portatile

Dell userà plastica recuperata prima che finisca nell'oceano per l'imballaggio di uno dei suoi prodotti di punta.

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a cura di Manolo De Agostini

La plastica che finisce nei fiumi e poi nell'oceano è un problema sempre più sentito. In particolare, quanto si parla di plastica nell'oceano, il pericolo maggiore è rappresentato dai piccoli pezzi di plastica che vengono ingeriti dai cetacei e dagli altri abitanti del mare.

La plastica che raggiunge il mare, infatti, subisce l'azione dell'acqua e dell'ambiente, scomponendosi in piccoli pezzi che è quasi impossibile recuperare.

Per questo motivo è importante recuperarla prima che raggiunga l'oceano e si frammenti. Spesso la plastica si ferma per diverso tempo sulle spiagge o nelle insenature dei corsi d'acqua, mantenendo dimensioni sufficienti per essere riciclata. Non è solo una questione di tutela ambientale, ma può essere anche un'ottima soluzione per risparmiare.

spazzatura oceanica

Dell, da aprile, inizierà a usare plastica riciclata recuperata dagli oceani per il materiale di imballaggio di uno dei suoi prodotti, il 2 in 1 XPS 13. L'azienda statunitense sta studiando da mesi come recuperare la plastica oceanica, individuando Haiti come una possibile fonte di raccolta. Gli abitanti del luogo, infatti, vengono già pagati per raccogliere plastica per il riciclo.

Per trovare i luoghi in cui si accumulano grandi quantità di plastica nei letti dei fiumi o lungo le strade Dell ha usato Google Earth, trovando alcune aree densamente popolate in cui sembra ci sia abbastanza materia plastica facilmente recuperabile per rendere "conveniente" il recupero e il riuso.

Tramite i satelliti Dell ha individuato nel sud-est asiatico altri possibili centri per il recupero della plastica. Manila, nelle Filippine, sembra essere la migliore (o forse è meglio dire peggiore) candidata, seguita da Chennai in India. Dell ha intenzione di collaborare con le realtà del posto che si occupano di riciclo. Nel frattempo si parte con il programma pilota che coinvolge l'XPS 13.

xps 13

L'imballaggio sarà costituito da una miscela composta per il 25 percento di plastica oceanica riciclata (da Haiti) e per il 75 percento da plastica riciclata da fonti convenzionali.

Secondo l'azienda, con circa 300.000 imballaggi prodotti nell'anno, l'impegno permetterà di riusare 7250 chilogrammi di plastica recuperata dagli oceani. Una goccia nel mare però, dato che otto milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani ogni anno. Di certo è un piccolo passo nella giusta direzione. Se il programma pilota avrà successo, forse altri seguiranno l'esempio.

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