Digital Quality of Life Index 2020, Italia al 20° posto tra i paesi più avanzati del mondo

Com'è la vita digitale italiana? Scopriamolo con questa indagine di Surfshark VPN sulla Quality of Digital Life nei più avanzati paesi del mondo.

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a cura di Camillo Morganti

D’estate si sa, è tempo di pagelle. Qualcuno viene promosso, qualcuno bocciato e qualcuno rimandato a settembre. Forse non tutti lo sanno, ma tra le tante, c’è anche una “pagella” particolare che valuta il livello della vita digitale negli 85 paesi più avanzati al mondo, si tratta del Digital Quality of Life Index (per gli amici semplicemente “DQL”) stilato dalla VPN SurfShark. Come è facile immaginare, qui alla redazione di Tom’s Hardware non abbiamo saputo resistere alla tentazione di guardare il report per capire come si è classificato il nostro paese…

Come si vive in Italia oggi? Bene? Male? Peggio o meglio che in altri paesi? La risposta ovviamente è fortemente soggettiva e dipende, in buona parte, dalle nostre disponibilità economiche e dalla nostra percezione del reale.

Fino a oggi il tema della Qualità Della Vita Digitale era stato preso in considerazione solo sporadicamente, ma, con l’emergenza legata al COVID-19, ha assunto un rilievo decisamente importante. Se uno infatti si ferma a considerare tematiche quali la Didattica a Distanza (DAD) o lo smartworking, può facilmente intuire quanto, per esempio, una buona connessione domestica, o la disponibilità di un buon computer e di un buon cellulare, con accesso alle reti mobili 4G, possano fare decisamente la differenza in termini di qualità della vita.

Banalmente: se in questo momento storico particolarissimo uno non dispone di una connessione Internet a banda larga, rischia addirittura di venire licenziato e di non poter accedere a numerosi servizi pubblici, a quelli comunali o a quelli sanitari, visto che ormai molte pratiche si sbrigano soltanto online.

C’è quindi da guardare con curiosità e anche un filo di comprensibile ansia ai risultati del Digital Quality of Life Index 2020, stilato, come detto, dalla celebre VPN SurfShark.

Il DQL vuol infatti essere una sorta di indice del benessere digitale degli 85 paesi più avanzati al mondo.

Come si è piazzata l’Italia? Prima di vedere il ranking ottenuto dal nostro paese, c’è da fare un passo indietro per capire come questo indice sia stato costruito e finalizzato.

In pratica gli esperti di Surfshark hanno considerato i seguenti aspetti della vita digitale:

  • sostenibilità economica dei servizi Internet (essenzialmente quanto costano e quanto in fretta si può chiudere un contratto per una connessione domestica e una mobile);
  • qualità dei servizi Internet (velocità e stabilità dei servizi mobili e domestici);
  • infrastrutture (numero di cittadini connessi per 100 abitanti e livello di avanzamento nell’agenda digitale);
  • sicurezza elettronica (data dalle misure messe in atto dal paese per contrastare attacchi informatici e dalle sue leggi a tutela della privacy del cittadino);
  • livello di informatizzazione dello stato (servizi disponibili al cittadino online e gestione degli stessi via Intelligenza Artificiale)

Com’è andata l’Italia? Com’era legittimo attendersi, considerando le aree d’interesse senza preconcetti disfattisti e senza cedere al campanilismo.

Nella classifica complessiva il nostro paese si piazza al 20esimo posto. Non male, se pensiamo che abbiamo dietro altre 65 nazioni (e quindi siamo nel primo quarto del mazzo), ma decisamente meno bene se pensiamo che l’anno scorso figuravamo al nono posto (anche se i criteri su cui era basato il report erano leggermente differenti) e che tra i paesi più importanti dell’Unione Europea adesso veniamo dietro a: Danimarca, Svezia, Francia, Norvegia, Olanda, UK, Polonia, Estonia, Finlandia, Austria, Svizzera e Spagna. Forse qualcuna di queste nazioni avremmo anche potuta superarla con un minimo di impegno…

Il nostro risultato migliore: 11esimo posto nella sostenibilità economica dei servizi Internet (davanti a UK, Giappone, Svizzera, Germania, Olanda, Norvegia e tanti altri… ma dietro a Israele, Francia, Svezia, Canada e anche nazioni come Polonia, Iran e India…)

Il secondo miglior risultato: 12esimo posto nel livello di sicurezza elettronica garantito al cittadino.

Altro buon risultato è senz’altro il 14esimo posto al livello di informatizzazione dello stato (probabilmente perché nessuno in SurfShark si è mai preso la briga di provare a ottenere uno SPID, altrimenti sospettiamo che questo valore sarebbe stato abbassato sensibilmente…)

Il risultato peggiore ottenuto dall’Italia era ampiamente prevedile: raccogliamo un ben misero 54esimo posto nel livello delle infrastrutture elettroniche.

Anche per quanto riguarda il secondo peggior risultato non ci sono grandi sorprese: per quanto riguarda la qualità delle connessioni siamo soltanto al 41esimo posto. Certo qualcuno che abita in una grande città italiana potrebbe forse obiettare che non è assolutamente vero e questa classifica ci penalizza immeritatamente. Vi suggeriamo però di pensare alla situazione di quanti vivono nei centri extraurbani o addirittura nei paesi più remoti dello stivale. Capirete che questa valutazione ci sta tutta.

Quindi come si vive nell’Italia digitale nel 2020? Per il momento ancora discretamente, verrebbe da dire, ma ci sono ampi margini di miglioramento. Un po’ come in tutti gli altri campi, si potrebbe aggiungere.

Il tempo ci dirà se in un prossimo futuro le cose andranno meglio o peggio e il tempo, si sa, di solito è un galantuomo. Speriamo lo sia anche con l’Italia…

Se siete curiosi potete consultare tutte le statistiche a questa pagina.

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