Dischi virtuali ma non solo...

VMware Workstation 4 permette di creare con facilità nel vostro Windows o Linux un numero a piacere di “macchine virtuali” con le quali potrete sbizzarrirvi a sperimentare nuovi sistemi operativi e versioni instabili di programmi senza mettere a repentaglio il vostro prezioso sistema. Una manna per sviluppatori di software e sistemisti, un ottimo strumento per chi voglia sfruttare il meglio di più mondi o imparare un nuovo SO senza traumi.

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a cura di Roberto Buonanno

Dischi virtuali ma non solo...

La scelta della modalità di archiviazione dei dati è fondamentale.

Le macchine virtuali sono isolate dal sistema operativo host, quindi il vostro Windows o Linux non sarà in alcun modo danneggiato dall’uso di VMware Workstation, a meno che non ve la cerchiate.

"For advanced users" è da leggersi "a vostro rischio e pericolo".

In pratica, si tratta di scegliere se usare un disco fisico o uno virtuale. La prima opzione garantisce maggiori prestazioni e un uso più trasparente del File System, ma è da evitare come la peste se non siete più che esperti.

Il disco virtuale ha un approccio molto più soft: vi basta scegliere quanto spazio disco del sistema host destinargli e VMware creerà per voi un set di file. Il sistema è molto pratico e permette di trasferire macchine virtuali da un PC all’altro semplicemente copiando la directory. Le prestazioni sono decorose ma soprattutto avrete quella calda, piacevole sensazione di non far danni sul vostro PC…

Selezioniamo quanto spazio su disco massimo dedicare alla macchina virtuale.

L'elenco dei file nella directory della macchina virtuale. Ehy ho lavorato anche alla Vigilia?