Usabilità

Recensione – Test dello Shark 3, il notebook di Eurocom indirizzato ai videogiocatori che non brilla per estetica ma ha una configurazione tosta, molte possibilità di espansione e agile accessibilità ai componenti interni.

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a cura di Elena Re Garbagnati

voto4

Qualità costruttiva

Lo Shark 3 ha fra le sue peculiarità il prezzo accessibile. Una caratteristica dovuta in parte allo chassis standard fabbricato da Clevo in materiali plastici, e non un modello unico progettato ad hoc. La linea squadrata un po' retrò non ha lo stesso impatto visivo delle soluzioni di Asus e Alienware, e la plastica del coperchio tende a flettere sotto alla pressione delle mani. Nonostante questo è da riconoscere che non arriva a toccare la circuiteria interna, quindi non minaccia l'integrità dei componenti. 

Il difetto inoltre non si riscontra sulla base, che invece è piuttosto solida. L'unico aspetto da recriminare è lo spessore, un po' generoso rispetto a quello medio dei prodotti da 15,6 pollici concorrenti. In compenso questo assicura una buona ventilazione, una dotazione generosa di porte di comunicazione e favorisce l'accesso ai componenti interni: tutti aspetti positivi che hanno un gran valore in una soluzione come questa.

voto4,5

Tastiera e touchpad

La tastiera è un modello standard a isola, senza la retroilluminazione multicolore tipica dei notebook per giocare le opzioni di configurazione che li caratterizzano. Del resto lo Shark 3 non è una gaming machine specifica, ma a seconda della configurazione può essere un notebook multimediale generico o un prodotto abbastanza potente da reggere i giochi, avvolto in un involucro standard non personalizzato.

Sono da apprezzare il tastierino numerico a destra e la discreta spaziatura fra i tasti (3 millimetri), però è da notare che non c'è spazio vuoto attorno alle frecce direzionali quindi risulterà un po' ostico all'inizio trovarle alla cieca, soprattutto se siete abituati con le tastiere desktop. La retroilluminazione non manca, di colore bianco: è automatica ma si può regolare anche mediante l'apposito tasto funzione.

Anche il touchpad non ha nulla di particolare: offre un rettangolo sensibile che misura 9,2 x 4,4 centimetri, con i pulsanti di selezione nella parte bassa intervallati dal lettore di impronte digitali a scanner: una disposizione un po' vecchio stile che nei modelli di progettazione più recente è stata cambiata decentrando il lettore di impronte digitali sul poggiapolsi, a destra. Da notare tuttavia che di solito i notebook da gioco non hanno questo accessorio, e nemmeno il chip TPM 1.2 che invece è presente nello Shark 3: per un uso domestico può sembrare superfluo, ma chi sceglie il prodotto per lavorare apprezzerà.

voto5

Connettività

Dal punto di vista della connettività lo Shark 3 è un prodotto ottimo. Sul retro c'è il connettore VGA, che verosimilmente sarà poco usato data la presenza dell'HDMI standard sul lato destro. Troviamo poi due connettori USB 3.0 e uno USB 2.0 combinato con una presa e-SATA. Da notare poi un lettore di schede di memoria 9 in 1, e le prese jack da 3,5 millimetri compresa l'S/PDIF.

Uno degli aspetti migliori di questo portatile riguarda però l'espandibilità: la batteria è rimovibile, e sul fondo ci sono poi altri due sportelli, uno a protezione del disco fisso, l'altro che lascia libero accesso a memorie, processore, grafica e scheda wireless. È il vantaggio più evidente della soluzione Clevo, da apprezzare perché consente di modificare la configurazione a proprio piacimento quando se ne sente l'esigenza. 

voto4

Schermo

L'Eurocom Shark 3 ha in dotazione uno schermo opaco Full HD da 15,6 pollici: la soluzione ideale per giocare e fruire di contenuti multimediali. La luminosità di 279 candele al metro quadro non è un valore da record, ma stiamo pur sempre parlando di un sostituto del desktop abbastanza ingombrante e pesante, che si userà quasi esclusivamente in ambienti chiusi.

L'analisi statica dello schermo ha dato un responso buono: lo schermo riesce a soddisfare i requisiti minimi dello standard sRGB in quasi tutti i comparti, e a superarli in qualche caso. La deviazione dal valore standard ella Gamma è dell'11%, che è una percentuale piuttosto alta, ma il DeltaE Medio è nella norma, quindi la resa cromatica sarà tutto sommato più che accettabile.