Exchange italiano BitGrail, rubati milioni di Nano

Furto presso l'exchange italiano BitGrail. Coinvolte decine di milioni in valore di criptovaluta di Nano. Il fondatore di BitGrail ha ricevuto minacce di morte.

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a cura di Manolo De Agostini

La piattaforma di scambio italiana di criptovalute BitGrail è stata colpita da un attacco hacker e ha perso circa 17 milioni di token di Nano, una delle tante criptovalute in circolazione. Si parla di un valore di circa 170/195 milioni di dollari.

"Bitgrail S.r.l comunica ai propri utenti che da controlli di verifica interna di congruità delle operazioni di prelievo sono emerse delle transazioni non autorizzate che hanno portato ad un ammanco di n. 17 Mln di Nano c.a. costituenti parte dei portafogli gestiti da Bitgrail S.r.l", si legge sul sito web ufficiale.

"Per l'attività fraudolenta di cui sopra, è stata presentata in data odierna regolare denuncia querela presso le autorità di polizia competente e le indagini di polizia sono in corso. Si informa che le altre valute depositate non sono state interessate dai prelievi non autorizzati".

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"Per effettuare ulteriori accertamenti su quanto avvenuto, in via cautelativa ed a tutela degli utenti verranno temporaneamente sospese tutte le funzionalità del sito, ivi compresi i prelievi ed i depositi. Porgiamo le nostre più sincere scuse ai nostri clienti ed a tutti i soggetti coinvolti dal trasferimento illecito di Nano verificatosi sulla nostra piattaforma. Seguiranno a breve ulteriori comunicati".

Un simile furto aveva coinvolto l'exchange giapponese Coincheck all'inizio di quest'anno, anche se la cifra era decisamente superiore.

Francesco Firano, 31enne fondatore di BitGrail, realtà con sede a Firenze, ha fatto sapere che è impossibile rimborsare totalmente i clienti interessati dal furto. Il team dietro la criptovaluta Nano afferma che il furto non è legato a un problema con il protocollo della criptavaluta e incolpa BitGrail per quanto accaduto. "Firano ha ingannato il Nano Core Team e la comunità per quanto riguarda la solvibilità dell'exchange BitGrail per un periodo di tempo significativo" si legge in passaggio.

Nano ha inoltre dichiarato di aver dato alle autorità tutte le informazioni sull'incidente - screenshot, chat log e blockchain entries - e ha anche pubblicato una copia di una conversazione con Firano in cui lui suggerisce al team di modificare il libro mastro per coprire le sue perdite. Il team di Nano dice che è una cosa impossibile e qualcosa che non avrebbe fatto anche se avesse potuto.

Firano dal canto suo parla di accuse senza fondamento e dice di aver informato la polizia che il team di sviluppo di Nano potrebbe aver compromesso le indagini rilasciando trascrizioni delle sue conversioni con loro.

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"Ci siamo resi conto dell'ammanco", racconta l'amministratore di BitGrail al Sole 24 Ore, "durante uno degli spostamenti di coin che facciamo periodicamente. E subito dopo abbiamo contattato lo sviluppatore di Nano, facendo presente il problema e sottolineando - al tempo stesso - alcune incongruenze nel loro software che non ci aiutano a capire neanche quando è avvenuto il furto".

Firano spiega di aver chiesto personalmente "un'operazione di fork, con l'intento di risanare le perdite degli utenti, non per insabbiare l'accaduto come hanno scritto gli sviluppatori della moneta nel loro comunicato. Le loro accuse nei miei confronti sono pesanti. E devo dire che mi hanno messo in serio pericolo. In questa storia, del resto, ci sono persone che hanno perso molti soldi".

Con pericolo Firano intende le minacce di morte, ricevute sul proprio account Twitter. "È pieno di minacce di morte nei miei confronti, qualcuno ha pubblicato anche l'indirizzo di casa mia. È una situazione abbastanza paradossale creata dal comunicato ufficiale diramato dagli sviluppatori di Nano".