Facebook Hack è il linguaggio di programmazione perfetto

Facebook ha creato Hack, un nuovo linguaggio di programmazione ricco di vantaggi.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Facebook Hack è un nuovo linguaggio di programmazione che promette di velocizzare il lavoro degli sviluppatori senza compromettere la qualità. Ci hanno lavorato gli ingegneri del social network, e già oggi si trova sotto al cofano di quasi tutte le pagine di Facebook.

Si ritiene quindi a ragion veduta che i test sul campo siano ormai adeguati e soddisfacenti, considerato che Facebook ha oltre un miliardo di utenti e milioni di persone che accedono ogni giorno. Ecco perché Facebook Hack è stato pubblicamente svelato nelle scorse ore: ora il codice è open source, e chiunque può usarlo e - se ci riesce - migliorarlo: si trova tutto su hackland.org.

Gli autori principali di questo progetto si chiamano Bryan O'Sullivan, Julien Verlaguet e Alok Menghrajani, tutti e tre piuttosto famosi e apprezzati nel mondo della programmazione. L'idea è nata dalla crescita smisurata di Facebook, che ha fatto scaturire il bisogno di qualcosa che fosse più efficiente di PHP, sia per la potenza necessaria sia per la verifica e la correzione dei bug.  

Il trio citato concepì così l'anno scorso HHVM (Hip Hop Virtual Machine), che servita appunto per far funzionare il codice su meno macchine. Con Hack arriva anche una migliore gestione del codice e degli errori. Possiamo immaginare Hack come "una nuova versione di PHP", scrive Cade Metz su Wired, che permette di usare codice tanto dinamico quanto statico.

Il vantaggio è che permette di cominciare con il codice dinamico, e poi quando le dimensioni crescono di passare senza difficoltà a un più efficiente approccio statico. Il tutto senza onerose riscritture né errori nati dal cambiamento. Insomma un vero e proprio uovo di Colombo della programmazione.