Farsi la pensione con Bitcoin e simili, perché no?

Un fondo pensioni è un investimento a basso rischio piuttosto costoso e non del tutto sicuro. Chi vuole farsi una pensione oggi può però giocarsela con le criptomonete, e usarla per crearsi un fondo a cui attingere una volta finita la vita lavorativa.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Avrò la pensione? A che età? Quando potrò smettere di lavorare? Quanto prenderò? Potrò vivere dignitosamente? Queste domande ce le facciamo quasi tutti, e le risposte purtroppo o non ci sono o sono scoraggianti. Il sistema economico finora ha trovato tamponamenti più o meno credibili, ma più passa il tempo e più sembra che il welfare come lo conosciamo abbia ben poco futuro. Nemmeno i più accaniti difensori della previdenza pubblica sarebbero disposti a scommettere sul futuro della Pensione.

E allora che si fa? Beh, molti hanno deciso di ricorrere a strumenti integrativi offerti in genere da banche e assicurazioni. Si paga un po' di più per avere un reddito migliore quando sarà il momento. Nemmeno in questo caso ci sono garanzie assolute, sono pur sempre prodotti finanziari. Sono tutelati da alcune garanzie legali, ma non bisogna pensare che siano una protezione assoluta.

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Oggi esiste un'altra possibilità, le criptovalute. Solo a vedere la parola a qualcuno viene la pelle d'oca, e c'è chi starà già scrivendo "bolla bolla bolla" nei commenti. Ma a ben guardare, forse non è più rischioso costruirsi una pensione su Bitcoin che farlo tramite un'assicurazione. Perché anche assicurazioni e banche possono fallire e lasciarti in braghe di tela; anche un intero Stato, se è per quello.

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Stabilito che niente è assoluto e che nessun investimento è garantito al 100%, le criptomonete rappresentano una via possibile per garantirsi una pensione dignitosa. O anche più che dignitosa, se le cose vanno bene. Ne sono convinti alcuni esperti, la cui opinione è stata raccolta da Teddy Wayne per il New York Times.

Una possibilità che ha i suoi pro e i suoi contro, naturalmente.

Perché è una buona idea

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  • Costa poco. Si può partire anche con solo qualche decina di euro, se non si ha di più. E aumentare il capitale un po' alla volta se e quando è possibile. Rispetto a un piano pensionistico è un bel vantaggio per chi è molto giovane e non ha un reddito stabile - dunque non potrebbe pagare una rata mensile fissa. Ci sono delle commissioni da pagare per ogni transazione, ma in genere sono contenute.
  • Si risolve il problema della sfiducia verso banche, Stati e dirigenti politici. Le criptomonete si basano si sistemi matematici quasi impossibili da manipolare. Un soggetto unico che avesse interesse a far fallire un certo progetto non sarebbe in grado di farlo, o solo in condizioni quasi proibitive.
  • Vasta scelta. Esistono valute più affidabili di altre: Bitcoin, Ethereum, Bitcoin Cash, Ripple, ZCash e alcune altre valute hanno raggiunto una notevole solidità. Investire in queste dovrebbe garantire una buona resa almeno a medio termine.
  • È come un conto risparmio vecchio stile. Non serve fare transazioni ogni giorno, con ritmi forsennati tipo Di Caprio in The Wolf of Wall Street. Si può tranquillamente comprare una valuta e aspettare, controllando di tanto in tanto come va.
  • Resa maggiore. Rispetto al normale mercato azionario, un investitore può realizzare profitti maggiori in meno tempo. Lo stesso vale per il risparmiatore che vuole farsi il classico materasso.  

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  • È sempre più semplice. Registrarsi a un exchange e cominciare a fare trading richiede pochi minuti e pochissime competenze.
  • Motore di cambiamento sociale. Come abbiamo avuto modo di affermare in altri articoli, la tecnologia Blockchain e il concetto di denaro senza banche e senza stati ha un potenziale rivoluzionario. Si può decidere di sposare un'idea, insieme all'investimento

Perché non è una buona idea

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  • Siamo al far west. Ci sono centinaia di criptomonete e sono tutte instabili. Probabilmente i governi del mondo interverranno in qualche modo, o almeno ci proveranno, ma per ora l'oscillazione del valore è in gran parte (se non totalmente) imprevedibile. Fare previsioni sui mercati tradizionali è un po' più semplice.  
  • La pagliuzza corta. Una qualsiasi criptovaluta potrebbe crollare da un giorno all'altro, anche l'intero mercato. C'è chi uscirà in tempo e ci guadagnerà e chi si ritroverà in fondo alla fila, senza niente a cui aggrapparsi. La volatilità è il rischio di ogni investimento, ma qui è maggiore.
  • Anarchia. Più o meno chiunque può creare una nuova Crypto, o aprire un nuovo exchange. Capire chi è affidabile e dove c'è convenienza può essere un lavoro a tempo pieno.
  • Complessità. Se entrare in partita è questione di pochi minuti, padroneggiare il campionato richiede molto studio. Bisogna investire tempo e risorse personali che non tutti hanno. Probabilmente i consulenti specializzati diventeranno sempre più numerosi, al pari di quelli che offrono servizi in borsa.

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  • Nessuna assicurazione. Il denaro digitale fa gola ai ladri quanto quello tradizionale. Ma se vi rubano tutto, non ci sono programmi di garanzia a cui appellarsi. Con il denaro su un conto corrente bancario se un rapinatore porta via i contanti ci rimette la banca, non tu.
  • Maggiore volatilità. Rispetto al normale mercato borsistico, le Crypto sono ritenute maggiormente volatili. Succede spesso che ci siano rialzi o cali a due cifre nel giro di 24 ore. Molti suggeriscono, per questo, di aspettare a lungo per compensare.

Tutto sommato sembra davvero un modo come un altro per costruirsi una vecchiaia serena. Personalmente ho cominciato a prendere seriamente in considerazione la questione solo nelle ultime settimane, e l'articolo del NYT mi ha fatto ricordare che gli anni corrono, che i figli crescono, e che i soldi non bastano mai.

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In teoria sono ancora tutelato dal sistema pensionistico, ma come molti non credo che riceverò una pensione dignitosa. E a dirla tutta non sono nemmeno sicuro che ne avrò mai una. Potrei rivolgermi a una banca per una pensione integrativa, ma finora il bilancio familiare (mutuo, 2 bambini) non lo ha permesso. Con le Crypto posso metterci qualche euro ogni tanto, quando è possibile, e aspettare che il valore cresca.

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Senza metterci, appunto, più di quanto mi possa permettere. Questo è molto importante: un investimento va fatto con denaro che puoi permetterti di gettare al vento. Perché è precisamente ciò che potrebbe accadere. Ma chissà, magari tra vent'anni (facciamo trenta va) sarò un anziano felicissimo delle scelte che ha fatto qualche anno prima. Fatemi gli auguri.  

Nota: l'autore di questo articolo è proprietario di 0,5 ETH, pari a circa 127 euro.