Forse non siamo pronti per ChatGPT

ChatGPT è il fenomeno del momento, ma siamo davvero pronti per quello che porteranno queste nuove intelligenze artificiali?

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

ChatGPT è sulla bocca di tutti ormai da diversi mesi. Il trend, partito a fine novembre dello scorso anno, mantiene un grande interesse poiché ogni giorno sempre più gente ne apprende l’esistenza e anche perché si scoprono applicazioni in campi sempre nuovi, che riportano l’argomento all’attenzione della cronaca.

Tuttavia, come spesso accade quando abbiamo a che fare con gli essere umani, ci si mette pochissimo a storpiare quella che, di per sé, dovrebbe essere un’invenzione pensata per far progredire la società a uno stadio migliore. ChatGPT ha già dimostrato quanto siamo incapaci di fare le scelte giuste, e sono fermamente convinto che uno strumento di tale potenza dovrebbe essere gestito diversamente, e che tutti noi dovremmo essere tutelati dal modo in cui i più furbetti possano usare questa nuova Intelligenza Artificiale.

ChatGPT è solo una manifestazione della nuova era

ChatGPT sta diventando sinonimo d'Intelligenza Artificiale, ma in realtà è solo una manifestazione della nuova era iniziata qualche mese fa. Si chiama “IA Generativa”, ed è un tipo d’intelligenza artificiale la cui esistenza è dovuta all’invenzione di un nuovo modello di machine learning. “Transformer”, che non ha niente a che vedere con i personaggi robotici della fantasia cinematografica, è un modello che permette a un computer un altissimo livello di astrazione dei dati e la loro elaborazione con un principio stocastico, che a noi appare come una vera intelligenza artificiale.

Senza entrare in tecnicismi, di cui anche io fatico a comprendere ogni singola sfaccettatura scientifica, possiamo semplificare dicendo che questa AI può essere allenata con un set ampissimo di dati da cui impara tutte le ricorrenze e, a un input (una domanda) è in grado di restituire un output (una risposta), matematicamente e statisticamente corretta al punto tale che a noi, essere umani, sembra di avere a che fare con un’intelligenza che ci capisce e ci risponde a dovere. In realtà questa AI non comprende veramente quello che gli chiediamo, cioè non succede che a una domanda come “Chi ha vinto i mondiali di calcio del 1990”, faccia una ricerca su Wikipedia e ci dia la risposta; piuttosto nella quantità di dati che ha assimilato, essendo comparsa questa informazione innumerevoli volte, il modello di AI “arrangia” le parole in una successione tale che è propria del linguaggio naturale e che contiene non solo l’informazione che abbiamo richiesto, ma è anche esposta in un modo che è corretto secondo il modello del linguaggio umano.

È complicato, è difficile da comprendere, sappiate solo che alla base di tutto ciò c’è, come al solito, la matematica e le scienze derivate. Ed è proprio questa la forza dell'attuale AI e del modello di Machine Learning su cui è basata; questa Intelligenza Artificiale può essere allenata su qualsiasi set di dati, e se ChatGPT può rispondere a delle domande in linguaggio naturale, in qualsiasi lingua, la stessa AI può essere allenata per creare immagini, o per analizzare elementi chimici e creare molecole, può analizzare miliardi di linee di codice e “imparare” a programmare, può scrivere musica, può essere efficace tanto nelle materie scientifiche quanto in quelle artistiche.

Quando diventa un abuso

Cosa c’è di male in tutto questo che ho appena descritto? Dopotutto sembra veramente uno strumento che può solo fare del bene. Il classico esempio dell’arma usata in maniera impropria calza a pennello: un coltello può essere uno strumento con cui creare dei fantastici e gustosi piatti se usato dalle mani sapienti di uno chef, mentre può diventare un oggetto di morte nelle mani di un assassino. Scusate il paragone molto forte, ma questa nuova AI può veramente fare del male, se usata in maniera scorretta. Non sto dicendo che siamo veramente di fronte al futuro raccontato dalla saga “Terminator”, dove un’AI inventata dagli esseri umani prende il controllo degli arsenali bellici e da il via a un olocausto nucleare. Se pensate che sarà questo il futuro, probabilmente appartenete al prossimo movimento di complottisti che ci farà ridere sui social nei prossimi mesi, tuttavia già oggi questa AI sta facendo quelli che possiamo considerare dei danni collaterali.

Vi porto qualche esempio per farvi capire meglio quello di cui sto parlando. ChatGPT, come sappiamo, oggi può facilmente creare dei testi. C’è già chi lo sta usando per scrivere dei libri, degli interi libri. È notizia di qualche giorno fa che su Amazon, tramite l’opzione del self publishing (auto-pubblicazione di libri), sono presenti oltre 200 titoli realizzati tramite ChatGPT. E questo dato è probabilmente solo la punta dell’iceberg, perché in questi libri è stato inserito dall’autore stesso, come co-autore, ChatGPT. Quanti altri libri in cui non è stato dichiarato l’uso di ChatGPT saranno presenti su Amazon Kindle, o altre piattaforme? È giusto vendere libri generati da questa AI? Dove va a finire la capacità dello scrittore? La fantasia dello scrittore? Tutto ciò che rende una persona uno scrittore, sparisce in un battito di ciglia.

Altra notizia di poco tempo fa, un “fotografo” è diventato virale su Instagram in pochissimi giorni per le sue foto, dei ritratti molto belli ed emozionanti. Peccato che dopo qualche giorno, forse mosso dal senso di colpa o dalla paura di essere beccato e fare una figuraccia, il “fotografo” ha dichiarato che non erano sue foto, bensì erano immagini generate dall’AI. Dove va a finire la capacità di un fotografo? Il gusto o l’esperienza per creare delle immagini emozionanti? Il sacrificio di viaggiare per tutto il mondo, scovare quella persona e immortalarla, proprio la, in quel momento, con quell’espressione e creare così un’opera d’arte.

Torniamo a esempi più semplici e tangibili. Provate a cercare su Google “come guadagnare con ChatGPT”, o cercate l’argomento su TikTok, YouTube o qualche altro social network. Troverete articoli e creator che suggeriscono di usare ChatGPT per vendere dei servizi. Si, è proprio così. A cosa serve aver studiato lingue per tanti anni, magari avere fatto anche esperienze all’estero, se oggi tutti possono usare ChatGPT per tradurre facilmente, in maniera più efficace rispetto a quello che si poteva fare prima con Google Translator?. Viene quindi proposto di creare siti web di servizi in cui si vende questa attività, o di sfruttare piattaforme come Fiverr per mettere a disposizione i propri servizi. O, continuando, viene consigliato di sfruttare ChatGPT per fare copywriting, quindi magari creare slogan marketing e pubblicitari. O ancora per scrivere notizie, da poi rivendere a siti web, proprio come questo sito web su cui vi trovate ora.

Chi propone di vendere “piani alimentari”, senza sapere nulla di alimentazione, chi propone “piani di allenamento”, senza mai aver visto una palestra, chi propone la scrittura di “lettere di presentazione”, senza avere la minima idea di cosa siano. Ovviamente non manca chi chiede a ChatGPT di scrivere dei corsi su… come guadagnare con ChatGPT.

Benvenuti nel mondo in cui non si distingue più il falso dal reale, cari amici.

Io la chiamo truffa

Avrei potuto dirlo nel capitolo precedente, ma voglio che il pensiero sia ben chiaro. Non so come vogliate chiamare voi tutto ciò, io la chiamo truffa. L’articolo 640 del codice penale definisce truffatore “Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno”.

Vendere un servizio di traduzione, ottenuto con “artifizi”, inducendo sicuramente nell’errore, quantomeno l’errore per il malcapitato nel credere che si stia affidando a un professionista, pagando per questo servizio e quindi facendo arricchire il furbetto di turno, si configura come una truffa. Non sono un legale, e probabilmente tutto ciò sarà oggetto della giurisprudenza dei mesi a venire, ma rimango dell’idea che l’uso di ChatGPT e di queste AI in generale, in questo modo, non possa essere giustificato.

Come è possibile usare, o anche solo suggerire di usare un’AI per stilare cose delicate come un piano alimentare? Questo è solo un esempio, forse uno di quelli delicati, ma anche se volessimo considerare situazioni più benigne, si tratta sempre d’inganno. Un duplice inganno: da una parte ci si vuole arricchire vendendo delle competenze inesistenti, dall’altro si conta sul fatto che il malcapitato di turno non conosce ancora ChatGPT, ovviamente.

È possibile usare questa AI in maniera costruttiva?

Non tutto quello che sta succedendo è da considerarsi il male in assoluto. Perché moltissimi professionisti possono usare queste AI, tra cui anche ChatGPT, per migliorare il proprio lavoro e quello che offrono. Siete dei professionisti del marketing, e chiedete a ChatGPT di ispirarvi con un’idea per una nuova campagna? Non ci vedo niente di male, a patto che questa idea possa poi essere elaborata e che possiate metterci del vostro, affinandola, migliorandola, facendovi così pagare per quello che avete studiato per anni e per, magari, i tanti anni di esperienza nell’ambiente. Lo stesso vale per tutto, dai programmatori a noi giornalisti stessi, anche se allo stato attuale, per molte cose, si fa ancora prima ad affidarsi solo alle proprie capacità.

Il problema è che oggi siamo nelle mani del buon senso delle persone, e la fuori sembra esserci molta poca sensibilità all’importanza di usare cum grano salis questa AI, mentre sembrano proliferare i furbetti che vedono i soldi facili, a discapito di tutti gli altri.

E poi ci sono i veri criminali

“So’ ragazzi”, come diceva Proietti, ma anche se volessimo etichettare sotto il cappello della boutade tutti coloro che oggi suggeriscono di usare questa AI nel modo appena descritto, credo che una tirata d’orecchie, quantomeno, se la meritino. Dopotutto i social oggi sono in grado di creare dei veri e propri mostri, e alcuni sarebbero disposti a fare di tutto per qualche visualizzazione in più, ma questo è argomento per un’altra storia. Comunque la pensiate, è importante ricordare che questa AI è già oggi utilizza per scopi decisamente più oscuri. Anche in questo caso vi faccio un esempio che possa rendere l’idea del rischio connesso.

Ogni giorno siamo vittime di tentativi di phishing, quella tecnica d’ingegneria sociale che ha lo scopo di farvi cadere in un tranello, di farvi “abboccare”, per rubarvi dati o portarvi a installare qualche virus sul vostro computer. L’aumento dei tentativi di phishing è in costante crescita, con incrementi vertiginosi a partire dalla pandemia del 2020, e il trend non sembra arrestarsi.

Fino a qualche mese fa solo pochi, tra le mail o i messaggi di phishing che ricevevamo, erano fatti talmente bene da poterci trarre veramente in inganno. Perché se escludiamo le mail stupide del tipo “hai vinto un milione di euro, clicca qui”, a cui oggi, per fortuna, solo una minima parte di noi potrebbe credere, molte altre oggi mirano a spacciarsi per banche, fornitori di servizi o software che usiamo quotidianamente.

Gli indizi che ci possono far capire che si tratta di un tentativo di truffa solo solitamente tre: l’estraneità al servizio o mittente, il testo scritto male e il link presente nella comunicazione. Il problema è che per molti analizzare un link è ancora qualcosa di molto complicato, mentre è più semplice farsi sorgere dei dubbi da un testo scritto male. ChatGPT scrive perfettamente, e oggi non è più necessario conoscere l’italiano o una qualsiasi altra lingua del mondo per scrivere una mail credibile e priva di errori, che possa trarre in inganno il destinatario. Questo è solo un esempio di come questa AI, nelle mani di un malintenzionato, possa essere usata per potenziare le sue forze di attacco. Questo è il classico esempio a cui facevo riferimento a inizio articolo, il coltello che non viene usato per cucinare o mangiare, ma per fare qualcosa di molto più oscuro.

Dallo scrivere codice a creare campagne di offesa che possono essere portate a termine in differenti modi, alla realizzazione di interi siti web di notizie che possono sembrare totalmente legittimi in cui nascondere trappole, alla gestione di canali social. In pratica siamo davanti a un potenziale web con mine disseminate ovunque e una popolazione che non è ancora in grado di capire cosa è veramente legittimo e cosa no, e che è ancora ignara di questo aggravato stato delle cose.

Ci sono già delle restrizioni, ma non bastano

C’è da dire che queste AI sono state rese pubbliche con delle restrizioni, ma la storia ci insegna che non è mai esistito un software, o una restrizione, che non possa essere aggirata. Se pensate che ChatGPT sia sicuro e non possa essere usato illegalmente, vi sbagliate di grosso. Da una parte vi ho già raccontato come, anche in questo momento, dei furbetti possano usarlo per ingannare chiunque spacciandosi per avere competenze che non hanno e rivendendole. Dall’altra parte un’AI del genere può essere riprodotta e allenata, poiché alla base dell’intelligenza c’è il modello di machine learning e il set di dati, due cose che possono essere ricreate da chiunque ne abbia le competenze. Se da una parte ci sono Google, Microsoft e Meta che vogliono farsi competizione usando il modello GPT o creandone uno proprio, dall’altra, dietro alle quinte, c’è chi farà la stessa cosa, ma con scopi meno onorevoli.

Questa AI ci ruberà il lavoro

Molti si sono già chiesti in passato se l’intelligenza artificiale, prima o poi, ci avrebbe rubato il lavoro. E molti oggi se lo chiedono con rinnovata paura. Nonostante gli ottimisti, la mia opinione è molto chiara: si, questa AI e soprattutto la sua evoluzione ci ruberà lavoro. Perché il modello che stiamo assaggiando in questi mesi è solo una porzione di quello che può realmente fare e quello che soprattutto potrà fare durante la sua normale evoluzione. Solitamente si dice che è una parte normale del passare dei tempi, i lavori non si perdono ma semplicemente cambiano. Prima tutti erano agricoltori, allevatori, fabbri e maniscalchi, oggi abbiamo operai specializzati, programmatori, esperti di marketing, manager e impiegati di tutti i tipi. Sono d’accordo con il ritenere che le professioni siano in continua evoluzione, che i lavori saranno sempre meno manuali, sostituiti dalle macchine (come è già oggi), e sempre più d’intelletto. Tuttavia è indubbio che questa nuova alba, e in generale l’evoluzione tecnologica, stia andando più veloce di quanto noi, come esseri umani e come società, siamo in grado di cambiare e adattarci.

Pensiamo alle invenzioni degli ultimi 100 anni o qualcosa di più, quelle che hanno cambiato radicalmente la società in ambito tecnologico. L’invenzione del telefono, alla fine dell’ottocento, la televisione a colori a metà del ‘900, Internet verso la fine dello scorso secolo assieme alla diffusione dei cellulari (furono inventati prima, ma divennero un prodotto di massa solo negli anni novanta). Invenzioni che hanno radicalmente cambiato la nostra vita, ma che hanno avuto tempi di adozione molto lunghi se confrontati con quello che è successo negli ultimi vent’anni. Siamo passati dai telefoni cellulari per fare chiamate e mandare SMS agli smartphone moderni a partire dai primi anni 2000, YouTube, i social network, le piattaforme di streaming, le videocall, Google Maps e la navigazione satellitare che ci ha fatto dimenticare come usare una mappa cartacea, le criptovalute, gli assistenti digitali, la guida autonoma, il cloud, la realtà virtuale e aumentata, i wearable, il quantum computing e l’intelligenza artificiale. Tutto in troppo poco tempo.

E questa evoluzione non sembra arrestarsi, anzi è destinata a continuare la sua corsa e probabilmente anche ad aumentare la sua velocità. Siete davvero sicuri di riuscire a stare al passo con i tempi e al cambio delle professioni?

Cosa dobbiamo fare?

Purtroppo non ho la soluzione a quello che succederà, anche perché è sempre più difficile prevedere il futuro. Fino a qualche mese fa pochissimi, solo gli addetti ai lavori probabilmente, conoscevano veramente le magie che questa nuova AI era in grado di fare. Credo però che sia il caso d’interrogarsi, soprattutto gli addetti ai lavori dovrebbero farlo, e capire le reali conseguenze di quello che sta accadendo. Non dobbiamo mettere un freno all’evoluzione, ma dobbiamo mantenere consapevolezza su tutto quello che l’evoluzione tecnologia può portare, soprattutto i risvolti negativi. Tutti gli altri dovrebbero rendersi conto che oggi, rimanere aggiornati sul mondo tecnologico è importante, probabilmente più importante di quanto sia guardare i risultati delle partite di calcio della domenica. È importante per le persone di tutte le età, i più vecchi devono sviluppare una conoscenza tale da evitare di diventare vittime, i più giovani devono essere educati su un uso consapevole delle tecnologie moderne, sia che si tratti di TikTok, sia dell’AI più evoluta del momento. Consapevolezza. È importante.